“I senesi si sono sentiti offesi dalle parole del presidente degli Animalisti Italiani, ospite alla Zanzara di Cruciani” il 3 luglio 2020.
Con le dichiarazioni dell’ex presidente del Consorzio di Tutela del Palio di Siena, Gianni Morelli, è iniziato a Lanciano il processo per diffamazione a carico di Walter Caporale, presidente dell’Associazione e già consigliere regionale dei Verdi.
La Procura di Lanciano accusa Caporale di “offese agli organizzatori del Palio avendoli definiti sadici e incivili e paragonando i contradaioli ad assassini, pedofili e stupratori”.
Dal 1970, dice la difesa affidata all’avvocato del Foro di Roma Francesca Pantanella, al Palio di Siena sono morti 51 cavalli.
Caporale non era presente in aula.
Prossima udienza a febbraio 2025. Oltre all’imperatore, dovranno esere ascoltati il conduttore di Radio24 Cruciani e l’ex sindaco di Siena Luigi De Mossi, che assieme all’ex presidente del Consorzio di tutela del Palio di Siena, denunciò il presidente degli Animalsiti italiani.
Nel giugno 2023 il nuovo sindaco senese, Nicoletta Fabio, si è costituita parte offesa attraverso l’avvocato Filippo Cei, presente in tribunale a Lanciano.
Morelli ha confermato, dinanzi al giudice monocratico Vincenzo Chielli (pm Delfina Conventi), che senesi e contradaioli tutti si erano ritenuti offesi per le affermazioni di Caporale, per il quale “il Palio rappresenta una tradizione anacronistica che Siena, città meravigliosa, che ha visto la morte di 51 cavalli dal 1970, può superare con forme di intrattenimento rispettose della vita e del benessere degli animali”.
Nel luglio 2022 il tribunale di Siena si dichiarò incompetente territorialmente e trasferì il procedimento a Lanciano, dove risiede Caporale il quale auspicò il trasferimento perché a Siena si sentiva minacciato e avrebbe dovuto raggiungere l’aula con la scorta.
Per il difensore di Caporale, l’avvocata Pantanella, “Caporale ha esercitato un diritto di critica e non ha mai fatto esplicito riferimento al Palio e ai senesi. Il suo concetto era più ampio in merito ai maltrattamenti degli animali. Si amano i cavalli però poi li sfruttano”.