La notizia

Il periodo della pandemia da Covid-19 aveva causato delle difficoltà economiche al suo negozio, allora la commerciante ha pensato di chiedere un prestito di 900 Euro ad alcune amiche che col tempo, però, hanno preteso 21 mila Euro.
Esasperata, dopo mesi di minacce, la vittima ha denunciato le sue aguzzine agli agenti del commissariato di Lanciano (Chieti) che hanno arrestato le tre donne: Clelia Malvone, 30 anni, originaria di Torre Annunziata, Carmela Gargano, 40, originaria di Napoli, e Laura Ciarelli, 38 anni, del posto.
Senza rendersene conto, la commerciante era entrata in una spirale senza fine. I tassi usurari praticati raggiungevano il 5.000 per cento.
“Nel caso in cui la vittima non avesse potuto onorare il pagamento mensile delle rate – riferiscono dal Commissariato – veniva minacciata dell’incendio delle proprietà, di ritorsioni da parte di fantomatici usurai della mala napoletana e delle famiglie rom locali”.
Ma questa volta sembra che i rom non c’entrino affatto. Le presunte usuraie, infatti, ristrette ai domiciliari, sono qualcuna del posto e qualcun’altra di origine campana.
Dal prestito iniziale alla denuncia sono trascorsi due anni. Un tormento per la negoziante. “Lo stato di sudditanza psicologica praticata dalle usuraie ha provocato una serie di problematiche fisiche e psicologiche, al punto di necessitare di sottoporsi a cure mediche specialistiche per alleviare il forte stress scaturito dalle preoccupazioni provocate dalle continue minacce”, riferiscono inoltre dal Commissariato.
Alle tre donne sono contestati, a vario titolo, i reati di usura, estorsione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Malvone, in particolare, era già ai domiciliari per spaccio di droga. Gargano e Ciarelli sono incensurate.
Le indagate, dopo le formalità di rito, sono state associate agli arresti domiciliari presso le proprie abitazioni, ove rimarranno a disposizione dell’Autorità giudiziaria.