Il servizio
“C’è un errore di fondo ma vorremmo evitare lo smantellamento”. L’assessore ai Lavori pubblici Paolo Bomba fa il punto al Tgmax sulle ferite del Corso presentoso di Lanciano (Chieti).
L’opera è sub iudice da marzo scorso: l’amministrazione comunale è in attesa, a giorni, della perizia che sarà depositata dall’ing. Sergio D’Intino di Pescara, nominato dal giudice istruttore del tribunale frentano Chiara D’Alfonso.
L’esperto è stato chiamato ad esaminare il contratto della ditta realizzatrice dell’opera e gli atti inerenti, ad accertare lo stato dei luoghi, ad esaminare i vizi, a determinare le cause delle attuali condizioni di corso Trento e Trieste e a quantificare i danni, indicando se essi possano riferirsi a vizi dell’opera, per come è stata realizzata dalla società molisana PQ Edilizia e Strade di Campobasso, valutando infine l’attuale idoneità alla viabilità e la sua persistenza nel tempo.
“Un’opera obiettivamente bella ma fragile e realizzata male”, prosegue l’assessore Bomba.
Mese dopo mese le lingue di asfalto aumentano e le mattonelle continuano a staccarsi dal sottofondo, anche nell’area pedonale. Nel mirino la scelta del materiale utilizzato, il gres porcellanato.