Sono tornati al civico 61 di contrada Rizzacorno, a Lanciano (Chieti), i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile, diretto dal capitano Giuseppe Nestola.
Cinquanta giorni dopo la scomparsa di Tommaso Di Battista, 72 anni, pensionato Sevel, gli inquirenti hanno perquisito la casa familiare e l’edificio accanto, in cui l’uomo trascorreva le notti.
“Non c’è nessun indagato”, precisa il comandante ai cronisti giunti sul posto.
Le indagini proseguono a 360 gradi, nessuna ipotesi viene scartata: allontanamento volontario, omicidio?
Domande che al momento non trovano risposta. Di certo è che dalla domenica del 13 agosto scorso non si hanno più notizie né tracce di Di Battista, il quale dopo una vita in fabbrica era tornato ad occuparsi a tempo pieno delle sue terre. Tante, con alcuni appezzamenti già venduti e forse altri da vendere.
Sposato, due figli, una femmina e un maschio, a denunciare la scomparsa è stata la moglie al terzo giorno consecutivo che non vedeva più il marito gironzolare tra il cortile, la campagna da coltivare e le pecore da accudire.
L’uomo sembra svanito nel nulla: ha lasciato a casa i documenti di identità e la sua auto, un Fiorino Fiat utilizzato per l’ultima volta il fine settimana prima del Ferragosto per recarsi a Caserta, dalla sorella della moglie, “per lavori di giardinaggio”, diranno i familiari ai carabinieri. Anche il mezzo è stato perquisito.
Il bancomat dell’uomo non è stato utilizzato, non risultano operazioni in questo lungo lasso di tempo. Se fosse vivo, si chiedono gli inquirenti, come vivrebbe, di elemosina? Le indagini proseguono; i carabinieri della scientifica hanno perquisito la camera da letto del rustico, trovato sporco e maleodorante.
Nella casa familiare, invece, i militari hanno aperto una stanza tenuta chiusa, con un passe-partout: le chiavi, infatti, pare le abbia portate con sé il figlio che studia fuori regione. All’interno sembra abbiano trovato un paio di pantaloni, utili alle indagini.
Le ricerche dell’uomo furono sospese il 23 agosto scorso, dopo un paio di settimane di ricognizione del territorio circostante contrada Rizzacorno, con cani molecolari, droni, sommozzatori dei vigili del fuoco e volontari degli alpini, impegnati a setacciare un’ampia area compresa tra i comuni di Lanciano, Castel Frentano e Atessa.