Le esequie a Sant’Antonio
Arrivano in corteo i familiari lungo via San Francesco alla chiesa parrocchiale di Sant’Antonio di Padova, a Lanciano (Chieti), dove padre Francesco ha celebrato le esequie del banchiere lancianese Oscar D’Intino, 52 anni, prematuramente scomparso nella casa di famiglia a Sankt Moritz, in Svizzera.
Le mascherine anti-Covid non nascondono le lacrime né i volti né gli sguardi ancora increduli per la perdita improvvisa del proprio caro. Colpisce il grande dolore nella figura esile della moglie Francesca Oldini, che segue il feretro abbracciata dall’affetto dei parenti.
Sul sagrato della chiesa sono esposti gli omaggi funebri degli amici, i più cari sono giunti da fuori regione. Una grande corona di orchidee bianche e rose gialle dei Milano Bikers, “Sempre nel nostro cuore”, e un’altra di rose rosse dei colleghi di UBS Italia dove D’Intino dirigeva il Global Family Office e custodiva i grandi patrimoni familiari dei personaggi più in vista. Una terza corona di rose e margherite “Con tanto affetto” porta invece la firma dell’amico Davide Serra e il team di Algebris.
Una carriera brillante nell’alta finanza, non molto nota nella sua città di nascita ma evidenziata dai numerosi attestati di cordoglio pubblicati dal quotidiano milanese il Corriere della Sera, da Marina Berlusconi e Fininvest a Letizia Moratti e ai Tronchetti Provera.
La lettera del padre
“E’ una lista infinita di persone che apprezzavano le tue qualità professionali, ma soprattutto umane che forse io stesso non conoscevo fino in fondo”: nel giorno della festa del papà è proprio l’anziano padre Antonino a scrivere una lettera di addio al figlio che viveva lontano e che adesso è “tornato a casa”.
A leggere commossa in chiesa è la sorella Raffaella mentre le parole del padre proseguono nel ricordo del figlio, “Sempre troppo serio e molto impegnato nello studio”.
“Ci hai lasciato troppo presto e in punta di piedi, come era il tuo stile”, ricorda il papà. “Io non ho più lacrime e invano, a sera, ti cerco nel buio della tua stanza dove passavi notti intere a studiare”.
“Sono felice di averti a Lanciano e verrò spesso (lo spero) a tentare di raccontarti tutto della quotidianità della nostra famiglia, sperando che questo possa trasmettermi un attimo della tua anima”.
“Non riesco a trovare le parole per esprimerti il mio amore diventato smisurato”, conclude il genitore, “e chiudere questa lettera con un arrivederci a presto, papy”.
Il cordoglio di Lanciano
Il corpo di Oscar D’Intino è stato sepolto nella cappella di famiglia, dove lo hanno accompagnato per l’ultimo saluto anche la mamma Alberta e il fratello Andrea.
“Oscar rappresenta quell’esempio di gente frentana intelligente, creativa, lavoratrice, geniale che questa città ha sempre espresso nella sua storia e che ha trovato in lui uno degli interpreti migliori”, ha detto Mario Pupillo esprimendo il cordoglio dei lancianesi al papà Antonino e alla famiglia al termine dei funerali.
Peccato non aver fatto in tempo per il premio Frentano d’oro.