L’appello alla politica
Dagli spazi ristretti del Liceo classico Vittorio Emanuele II, in tempi pre-Covid, al Polo museale “S. Spirito” e all’Istituto superiore “De Giorgio”: con la pandemia da Coronavirus sono emersi tutti i problemi di mancanza di spazio per la scuola secondaria di primo grado “Don Milani” di Lanciano (Chieti), che non ha ancora una sede propria.
Il corpo docente torna a lamentare le condizioni precarie, già sottoposte all’attenzione dell’amministrazione comunale nel corso degli anni, in cui versa la comunità scolastica sin dall’istituzione delle medie (a.s. 2013-14) allocate nel seminterrato di via Bologna.
Dall’inizio dell’a.s. 2020-21 la comunità della scuola media lancianese ha subìto una diaspora: la prima e la seconda classe della sezione B trasferite al Polo museale, la terza B e tutta la sezione A distaccate all’ultimo piano dell’Istituto De Giorgio in via Barrella, in condivisione con la primaria della Don Milani.
I docenti in particolare lamentano la difficoltà oggettiva di utilizzo dei due laboratori della scuola, che soprattutto in quest’anno di pandemia non è stato possibile utilizzare a causa della distanza aumentata fino a 3 km.
Paradossalmente e seppur provvisoriamente, l’emergenza sanitaria in corso ha consentito alle medie Don Milani di vivere finalmente in una scuola vera, al De Giorgio, con aule ampie e luminose (7 aule da 48 mq ciascuna) rispetto a quelle del Classico, dove la più piccola misura 23 mq, la più grande 41 mq ed è stato utilizzato, per specifiche attività didattiche individualizzate, persino uno spazio di soli 4,6 mq sprovvisto di finestre.
“Pensare di tornare indietro non si può”, dicono in coro i docenti, “bisogna cominciare a progettare sin da ora il prossimo futuro, individuare e magari realizzare una nuova scuola per la Don Milani ”.
La scuola è cresciuta nel corso degli anni e necessita di spazi propri e adeguati per continuare ad offrire i servizi per i quali è apprezzata e riconosciuta sul territorio comunale. Attualmente è frequentata da 137 studenti per due sezioni complete, dove insegnano 29 docenti, finalmente stabilizzati, e operano 2 collaboratori scolastici. E per l’a.s. 2021-22 la scuola media ha ricevuto così tante richieste da raggiungere i numeri per aprire la terza sezione della classe prima, richiesta avanzata all’Ufficio Scolastico Provinciale di Chieti (in attesa di conferma).
La scuola si caratterizza per avere un numero molto elevato di alunni con bisogni educativi speciali e per questa vocazione la Don Milani ha incentivato politiche d’inclusione che rappresentano, allo stato attuale, un punto di forza dell’Istituto. Nell’anno scolastico 2020/2021 gli alunni diversamente abili sono stati 16, in questi anni, tuttavia, non è stato corrisposto da parte degli enti locali competenti un giusto adeguamento degli spazi utili a perseguire tali politiche.
Dagli incontri con l’amministrazione comunale e dall’ultimo appello di giugno scorso ad oggi nulla è cambiato.
Una volta superata l’emergenza dovuta alla pandemia, i docenti chiedono che la comunità scolastica possa usufruire in via definitiva di una sede idonea, sicura e strutturalmente adeguata, in grado di garantirne la piena funzionalità e identità come “Scuola Media Don Milani” radicata nel proprio quartiere d’origine.
“In queste settimane apprendiamo dalla stampa locale dei lavori in corso in diversi plessi scolastici della città, comunicati dal vicesindaco Giacinto Verna, assessore all’Istruzione e ai Lavori Pubblici. Un’attenzione lodevole da parte dell’amministratore comunale, che – concludono i docenti – speriamo venga rivolta anche alla scuola media Don Milani”.