Lei intimidiva
I Carabinieri della Compagnia di Lanciano (Chieti), diretti dal capitano Vincenzo Orlando, hanno proceduto alla notifica di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di F.G., 35 anni, moglie del collaboratore di giustizia arrestato nell’operazione “Doppio Gioco” dello scorso 17 giugno.
La donna, che nel frattempo è stata trasferita in un’altra località protetta in ragione del suo “status” di congiunta di collaboratore di giustizia, è stata posta agli arresti domiciliari su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Lanciano, Massimo Canosa, su richiesta del Pubblico Ministero Francesco Carusi.
Gli sviluppi delle indagini, eseguite dagli investigatori del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia frentana, hanno evidenziato una spiccata pericolosità sociale dell’indagata, ritenendola capace di commettere nuovi reati della stessa specie e riconoscendole un ruolo significativo e pregnante nell’attività di gestione e detenzione di sostanze stupefacenti poste in essere congiuntamente al marito.
E’ infatti emerso nelle indagini che la donna ha più volte partecipato allo spaccio delle dosi ed al trasporto di ingenti quantitativi di stupefacente. Inoltre, rilevano i militari, “si è adoperata personalmente per l’individuazione e la persuasione dei soggetti individuati quali custodi della droga, ponendo in essere, nei loro confronti, anche condotte indirettamente volte a condizionarne i comportamenti, ricercando insistentemente un contatto con loro e facendosi spesso notare nei pressi delle loro quotidianità, ingenerando negli stessi la convinzione di un chiaro atteggiamento intimidatorio“.
L’interrogatorio di garanzia della donna è stato fissato per la prossima settimana.