Le scuse pubbliche dopo la diffamazione al Palio di Siena, rimessa la querela in tribunale a Lanciano per Walter Caporale.
Non luogo a procedere,
questa la sentenza nel processo per diffamazione a carico di Walter Caporale, finito nell’occhio del ciclone per aver offeso in radio i senesi e il loro storico Palio.
La sentenza
Si è concluso con una sentenza di non luogo a procedere per remissione di querela il procedimento presso il Tribunale di Lanciano nei confronti del presidente dell’Associazione Animalisti Italiani, Walter Caporale, accusato di diffamazione dal Comune di Siena e dal Consorzio per la tutela del Palio.
L’azione legale scaturì a seguito delle dichiarazioni rilasciate da Caporale durante la trasmissione radiofonica ‘La Zanzara’, in onda su Radio 24, in cui aveva espresso critiche nei confronti del Palio di Siena, suscitando la reazione del Comune di Siena e del Consorzio per la tutela del Palio.
“Desidero esprimere profondo rammarico per il fatto che alcune espressioni utilizzate nel corso di quella intervista”,
commenta Caporale in una nota, “siano state percepite come ‘gravemente offensive e lesive dell’onore e della moralità dei cittadini senesi’ rappresentati dal Sindaco e dal Consorzio di tutela del Palio.
“Non era assolutamente mia intenzione attaccare la dignità personale o collettiva dei soggetti coinvolti né tanto meno dei cittadini senesi”.
“Nel corso dell’intervista, del resto, non ho mai espressamente paragonato e soprattutto, mai paragonerei, i cittadini e i sostenitori del Palio a dei soggetti infami e ignobili come lo sono gli ‘stupratori e i pedofili’. Prendo atto che le parti lese hanno ribadito come
i cavalli utilizzati nel corso del Palio siano accuratamente selezionati, seguiti e sottoposti a cure costanti, e che le medesime attenzioni vengono garantite anche ai cavalli ‘a fine carriera’.
“Ed è proprio per questo che ribadisco come l’iperbole espressiva da me utilizzata era volutamente estremizzata per mettere in luce la mia posizione altamente critica relativa all’utilizzo degli animali in contesti rischiosi.
Pertanto, pur rimanendo fermo sulle mie posizioni etiche, correggo i toni e presento le mie scuse a chi si è sentito moralmente offeso”.