Voleva farla finita, ma non ci è riuscita. Quindi ha inscenato il finto sequestro.
Sembra questo l’epilogo di una storia che ha tenuto col fiato sospeso dapprima la città di Lanciano e poi l’intero Paese, con la stampa locale e nazionale sulla vicenda.
Una scomparsa che, stando all’ultima ricostruzione dopo l’interrogatorio in commissariato di Polizia, diventa un allontanamento volontario.
L’avvocato Antonio Cozza, dell’associazione Penelope, ha lasciato il caso.
“Nel momento in cui la scomparsa è ritornata, il mandato dei familiari è terminato. La mia funzione è cessata”.
Fino a ieri, dopo aver parlato con la 53enne insegnante di danza, continuava a sostenere a tutte le Tv sul posto, che Milena non si era allontanata volontariamente.
Oggi il presunto ribaltamento.
Una notizia che non è stata data dalla Procura di Vasto né dal Commissariato di polizia, domenica pomeriggio, al termine dell’ascolto della donna, e che oggi è riportata da un solo organo di stampa, da cui tutte le testate online e offline stanno attingendo le presupposte novità.
Il tentativo di suicidio sarebbe stato spiegato dalla Santirocco come addotto da una situazione familiare e economica non facile, la morte del padre che ha reso tutto ancora più complicato, i timori per il futuro.
La ricostruzione dei sei giorni
Dopo avere abbandonato l’auto a Torino di Sangro, a Borgata Marina, la donna ha inviato una foto ai familiari tra le scogliere, erano le 15.30 circa.
In seguito Milena avrebbe percorso decine di chilometri a piedi, lungo la Statale 16 Adriatica. Rendendo, dunque, attendibili le testimonianze di chi ha riferito agli inquirenti di aver visto la donna domenica sera a Casalbordino e poi a Vasto.
La 53enne sarebbe, infine, giunta in Campania grazie a passaggi di fortuna. Qui è rimasta, dormendo anche in strada, fino a sabato, giorno in cui la donna racconta di aver tentato di togliersi la vita, gettandosi nelle acque della Riserva naturale foce del Volturno.
Il resto è già noto.
La richiesta di aiuto al bar di Castel Volturno, raccontando di essere stata rapita da due uomini incappucciati che avrebbero tentato di ucciderla. Il pianto liberatorio. Gli accertamenti sanitari in ospedale nel Casertano.
Il ritorno, infine, a Lanciano con i poliziotti e il lungo ascolto in Commissariato, dalle 8 di mattina fino al primo pomeriggio, da dove infine è uscita in auto, nascosta sul sedile posteriore da due agenti donna, che l’hanno accompagnata dai familiari.