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Milleproroghe spegne le TV regionali, la rivolta degli Editori parte da Abruzzo e Molise

Agosto 08
20:43 2018

Ricorsi in sede amministrativa e esposti in procura



Parte dal Molise e dall’Abruzzo la rivolta delle Tv regionali, gravemente danneggiate dal DPR 146/2017, noto quale Fondo per l’Editoria: il legislatore non mira affatto al pluralismo dell’informazione, come vorrebbe far credere, quanto piuttosto ad oligopolio e, come ad esempio in Abruzzo, al monopolio.

Siamo sull’orlo di una nuova dittatura, che spegne l’informazione locale.

Tante le questioni sollevate da una quindicina di Tv regionali, dal Piemonte alla Puglia e alla Sardegna, che contestano non solo la graduatoria emessa dal Mise il 12 luglio scorso ma anche il nuovo regolamento, che il Parlamento ha inserito nel decreto Milleproroghe in approvazione a settembre.

Un golpe per il pluralismo dell’informazione e l’occupazione del settore, che va a incidere notevolmente sul lavoro giornalistico: i numerosi vizi del DPR fanno sì che in Molise nessuna Tv rientri nella graduatoria dei primi 100, che ricevono il 95 per cento dei fondi. 

A Termoli (Campobasso) gli Editori d’Abruzzo e Molise hanno fatto il punto, con collegamenti in videoconferenza: presente il pool dei legali incaricati dalle Emittenti, che rilevano profili di incostituzionalità ma anche penali, oltre alla concorrenza sleale scaturita dal DPR contestato.

Al Tgmax l’avvocato Massimo Romano annuncia il ricorso anche all’antitrust

Il Coordinamento nazionale delle TV regionali è costituito da 14 emittenti: Telemolise 1, Telemolise 2, Teleregione, Tlt e Tvi per il Molise, Telemax, Tv6 e Tele Sirio per l’Abruzzo, Canale 7 e Telefoggia per la Puglia, Sardegna Uno, Telesardegna e Tele Cagliari per la Sardegna, Grp per il Piemonte

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