Svolta nelle indagini sulla morte di Lorena Paolini, 53 anni, casalinga di Ortona.
Il marito Andrea Cieri, 51 anni, è indagato per omicidio volontario aggravato.
Segni di strangolamento
Lorena Paolini è stata trovata con ecchimosi sul collo, che potrebbero indicare lo strangolamento.
A segnalare la morte sospetta della donna sono stati i soccorritori del 118, allertati dal marito Andrea Cieri domenica mattina. L’uomo, noto imprenditore di pompe funebri, ha sempre sostenuto di essere rincasato in tarda mattinata, dopo un funerale, e di aver trovato la moglie agonizzante per un malore.
Assenza di segni di colluttazione
La scena del presunto crimine non mostrava segni di colluttazione.
La donna era sul divano, con il ferro da stiro ancora caldo all’arrivo dei soccorsi.
I dettagli fanno pensare che Lorena potrebbe essere stata sorpresa e immobilizzata rapidamente, da una persona di cui si fidava.
Contraddizioni nelle testimonianze?
Gli inquirenti stanno esaminando le dichiarazioni di Andrea Cieri, delle due figlie adolescenti della coppia, di 18 e 14 anni (solo la minore era in casa al momento del delitto, ma dormiva in camera sua), di altri parenti di lui che vivono nella villa tri-familiare di località Casone, e della sorella della vittima, Silvana, che ieri aveva dedicato sui social un post a Lorena, “non si può morire così giovane”.
Dal confronto con le dichiarazioni raccolte sono, dunque, emersi gli elementi che hanno portato gli inquirenti ad iscrivere il marito della vittima nel registro degli indagati.
Analisi del cellulare
La Procura di Chieti ha disposto una consulenza informatica sul cellulare di Lorena, per ricostruire le sue ultime ore di vita e verificare eventuali contatti o messaggi che avrebbero potuto scatenare il delitto.
Prove forensi
Gli investigatori hanno raccolto elementi sulla scena del crimine, con i militari della Scientifica che ieri mattina si sono recati per il sopralluogo nella casa familiare di Lorena Paolini, nella zona artigianale della città di Ortona.
Potrebbero includere impronte digitali, tracce di DNA o altre prove ritenute utili ai fini delle indagini.
Queste prove sono ancora in fase di analisi e potrebbero fornire dettagli utili per chiarire le circostanze della morte della 53enne, benvoluta e ammirata dai vicini, come madre dedita alla cura della propria famiglia.
Aggiornamento
Andrea Cieri è stato interrogato per due ore in Procura, a Chieti, dal pm titolare dell’inchiesta Giuseppe Falasca.
“Ha risposto alle domande – ha detto brevemente il pm ai cronisti presenti – è stato collaborativo”.
Cieri, 51 anni, è difeso dall’avvocato Magda De Gregorio, del foro di Roma. All’uscita, indagato e legale hanno evitato i giornalisti.