La notizia
Nessuna indicazione certa dall’autopsia di Anna Maria D’Eliseo, 60 anni, di Lanciano (Chieti), trovata morta in garage dal marito Aldo Di Nunzio, 70 anni, indagato a piede libero per omicidio volontario.
L’esame autoptico eseguito sulla salma della donna, a Fermo, in ambiente adeguato per gli operatori perché positiva al Covid, è durato tre ore. Ma il medico legale della procura e i due periti di parte, del marito unico indagato e della parte lesa ovvero i cinque figli della coppia, hanno bisogno di altri elementi, che potrebbero arrivare da altri accertamenti strumentali, come gli esami istologici e tossicologici di laboratorio.
Il mistero dell’Iconicella, dunque, si infittisce.
Nelle Marche, per l’autopsia, si sono recati sia i figli che il marito di Anna Maria. Tutti anelano la verità.
Finora c’è solo il racconto dell’uomo, che ai carabinieri ha detto di aver trovato il corpo della moglie impiccata e poi di aver tagliato con delle forbici i cavi elettrici che le cingevano il collo. Quindi i due sarebbero caduti a terra, lui schiacciato dal corpo esanime di lei.
Ma agli inquirenti manca l’appiglio, il punto di sostegno al quale la donna si sarebbe appesa. Nella scena del presunto suicidio, infatti, non è stato trovato un gancio o qualcosa di simile a cui Anna Maria, che era di robusta costituzione, possa aver trovato sostegno per poi lasciarsi andare nel vuoto.
Per depositare i risultati dell’autopsia il medico legale ha chiesto, e ottenuto dal pm, 90 giorni di tempo.