Ortona: anziana incatenata a letto, la nuora torna libera
La notizia

Ortona (Chieti): ospedale “Gaetano Bernabeo “.
Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Chieti, Luca De Ninis, ha convalidato l’arresto della donna accusata di aver legato al letto la suocera di 85 anni. Al tempo stesso ha rigettato la richiesta di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari avanzata dal pm Giuseppe Falasca, ritenendo che non ci sia la possibilità di reiterazione del reato, dal momento che la signora è ricoverata in ospedale.
Dunque la nuora torna in libertà.
Tre giorni fa i carabinieri, in seguito a una segnalazione, entrarono nell’abitazione dell’anziana trovandola legata a un polso e a una caviglia, e arrestarono in flagranza la nuora.
Quest’ultima, assistita dall’avvocato Rocco Giancristofaro, ieri durante l’interrogatorio di convalida si è difesa sostenendo che l’anziana, malata di Alzheimer, veniva assicurata al letto per evitare che si facesse del male, come già accaduto dal momento che alternava momenti di lucidità a momenti in cui non era in sé e diventava pericolosa per sé e per gli altri.
Le ipotesi di reato a carico della nuora sono di sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia, le stesse contestate al marito, figlio dell’85enne. Quest’ultima vive nello stesso stabile in cui abitano la nuora, il figlio e i nipoti con i quali trascorreva gran parte della giornata.
L’anziana è tuttora ricoverata all’ospedale “Bernabeo” di Ortona, soffre di Alzheimer e diabete. Le sue condizioni di salute sono discrete.
La notizia
Arrestata la nuora e indagato il figlio, entrambi con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona, dopo che i carabinieri hanno trovato a Ortona (Chieti), una donna di 85 anni incatenata al letto di casa, con una caviglia e un polso stretti da un ferro attaccato al muro e chiuso con lucchetto.
La persona arrestata, ai domiciliari, è difesa dall’avvocato Rocco Giancristofaro.
I due familiari coinvolti nella vicenda vivono nello stesso edificio dell’85enne; erano soliti prestarle assistenza e si alternavano per farle compagnia e sorvegliarla, ma quando erano costretti a lasciarla sola, la legavano.