Fiamme vicino al paese
Finalmente dopo quattro giorni di fuoco, Pizzoferrato (Chieti), comune montano a quota 1.251 metri s.l.m. sembra al sicuro.
Un condizionale d’obbligo, dopo i diversi focolai che dalla vigilia di ferragosto hanno coinvolto circa 400 ettari di terreno, di cui 100 a bosco di querce e roverelle e area da tartufo.
Il 15 agosto il paese ha vissuto il momento peggiore, con l’evacuazione degli agriturismi affollati di centinaia di vacanzieri sulla via Orientale, minacciata dalle fiamme. “Il terreno – spiegano sul posto – era talmente arido che il fuoco ha continuato a covare sotto la cenere per giorni, ma finalmente il peggio è passato”.
“È stato un ferragosto orribile, di quelli da dimenticare quanto prima – commenta il vice sindaco Francesco Di Pasquale -. Di fronte a certe scene c’è poco da dire o commentare. Semplicemente ci tengo a ringraziare i ragazzi della Protezione Civile, dell’Esercito, del 9 Reggimento Alpini Battaglione Vicenza, dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco per l’impegno profuso in questi quattro giorni.
Soprattutto ci tengo a ringraziare i compaesani che con acqua, pale, pompe, secchi e quant’altro hanno tenuto a bada le fiamme in prima linea. Impagabili”.
L’incendio di Pizzoferrato sembra essere, per numeri, il più esteso di questa torrida estate 2021 in Abruzzo.
Gli alpini del 9 Reggimento dell’Aquila, con l’assetto specializzato antincendio boschivo del battaglione Vicenza e con la guida della Direzione operazioni spegnimento della protezione civile regionale, hanno svolto un difficile lavoro di bonifica e spegnimento del fronte più avanzato dell’incendio, per evitarne la ripresa e l’avanzamento. Una attività che è stata svolta interamente a mano e all’interno del bosco limitrofo al paese.
Prima del ferragosto, un 70enne si era autodenunciato ai carabinieri per aver dato fuoco ad alcuni residui vegetali con l’intento di ripulire un terreno, ma le fiamme, sfuggite al suo controllo, si erano propagate su una superficie di due ettari. Incendio subito domato e area bonificata. “Da ultimo – conclude il vice sindaco – un abbraccio al caro G. (ometto volontariamente il nome): è capitato a te, poteva capitare a tanti altri. L’importante è fare tesoro degli errori commessi. Pizzoferrato ti voleva bene ieri, te ne vorrà di più domani”.