[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=_cOotH8vKvU[/youtube]Lanciano, servizio Tgmax 27 giugno 2016 – Entrano tre donne nella giunta che Mario Pupillo, per il secondo mandato, si appresta a presentare alla città nelle prossime ore e che resta in gran parte invariata, eccetto tre volti non del tutto nuovi della politica cittadina. La novità numerica è sancita dall’integrazione al Testo unico degli Enti locali, che prevede in giunta, per i comuni con più di 3000 abitanti, la rappresentanza per entrambi i sessi non inferiore al 40 per cento.
Entrano, quindi, in base al maggior numero di preferenze ottenute al primo turno: Dora Bendotti, assessore uscente alle Politiche sociali, verosimilmente confermata con le stesse deleghe, per la lIsta Lanciano in Comune; Marusca Miscia, la donna più votata della lista Pd e la prima dei non eletti per Insieme a sinistra, Francesca Caporale, la quale soffierebbe, per il mero rispetto delle quote di rappresentanza di genere, il posto in giunta all’unico eletto della lista, Piero Cotellessa.
Sul fronte delle quote azzurre, facile conferma per: Pasquale Sasso, il più votato della lista Pd, verosimile che mantenga l’urbanistica; Davide Caporale il più votato per Lanciano Vale, probabile che resti all’assessorato all’ambiente; Pino Valente, vice sindaco per Progetto Lanciano e con la richiesta esplicita, stavolta, dell’assessorato ai Lavori pubblici, già dell’ex Di Naccio esautorato a pochi mesi dal voto e rieletto in consiglio comunale all’opposizione con Tonia Paolucci; infine, Giacinto Verna, già capogruppo di Progetto Lanciano, consigliere provinciale e appassionato di sport.
Tra le deleghe confermate e quelle meno complicate da assegnare, è probabile che Economia e Finanze restino in capo al Sindaco: nella nuova giunta, infatti, non ci sarebbe nessuno disposto a occuparsi di una materia così complessa e impopolare.
Dalla giunta del secondo mandato Pupillo resta fuori il secondo più votato del Partito democratico, Leo Marongiu: il giovane segretario cittadino del Pd soccomberebbe al diktat di Valente per il posto in giunta a favore di Verna; per Marongiu si profilerebbe, quindi, la presidenza del consiglio comunale.