Ai pendolari non piace
Insoddisfazione generale dei pendolari: si chiude così il progetto dell’Ultimo miglio con il servizio navette organizzato all’interno all’area industriale più grande d’Abruzzo.
Le Rsa di Sevel, assieme ai responsabili dell’iniziativa e funzionari della Regione Abruzzo, hanno fatto un ultimo sopralluogo per le verifiche soprattutto legate alle varie tempistiche.
Il problema maggiore è stato riscontrato sulla differenza oraria di inizio del turno centrale, tra Sevel e altre fabbriche dell’indotto automotive. Si crea un’attesa di circa mezz’ora, tra l’arrivo anticipato e l’ingresso alla fabbrica del Ducato, che gli operai non vogliono impegnare: mancano i servizi, non ci sono le pensiline agli stalli e i tempi di attesa si dilatano troppo.
Il progetto è, dunque, destinato a naufragare. L’investimento di fondi per la Strategia delle aree interne non ha sortito i frutti sperati (leggi QUI). Anche la Sevel ha investito circa 80 mila euro per adeguare il piazzale, spiegò Luciano Bologna, dei Servizi generali, presentando l’iniziativa. per due settimane dagli stalli 9-10-11-12 sono partiti 4 bus circolari identificati con altrettanti colori e destinati alle varie aziende: una navetta era per Sevel, Lia, Fca, Isri, una seconda per Valagro-Tecnomec-Pelliconi, la terza per Tiberina-Imm-Honda e la quarta per Compi-Pierburg.
L’obiettivo era quello di decongestionare il traffico di auto private, di garantire un servizio di trasporto pubblico locale più efficiente, e fino all’ultimo miglio per l’appunto, portando a destinazione gli operai con le navette su 4 percorsi diversi; contemporaneamente, a chi fosse arrivato in fabbrica col mezzo pubblico, il datore di lavoro avrebbe garantito flessibilità oraria al timbro del cartellino.
Ma la fase sperimentale si chiude dopo circa tre settimane: già da lunedì 8 aprile si torna ai nuovi orari dei mezzi delle società di trasporto pubblico locale, che avevano dovuto adeguare partenze e arrivi in Sevel.