Dopo la vettura locomotiva esposta durante le Feste di Settembre, arrivano le vetture Museo a ricordarci l’epopea del treno della valle.
La dichiarazione è di Leo Marongiu, consigliere comunale di minoranza a Lanciano, a commento della presentazione del Treno della Valle restaurato e messo in mostra sui binari della vecchia stazione Sangritana.
“La Tua però, dopo aver imposto la cessione ai privati di un pezzo di Sangritana con il placet dell’Amministrazione Paolini, è lenta e farraginosa quando si tratta dal passare dagli spot alle esigenze reali di lavoratori e pendolari”, prosegue.
“Noi torniamo a chiedere un ossessivo impegno a terminare l’attrezzaggio della linea ferroviaria Lanciano-San Vito che costringe i pendolari a viaggiare a velocità dimezzata per raggiungere Pescara, ad esempio”.
“Inoltre – prosegue Marongiu – pretendiamo chiarezza sull’impegno della riconversione dell’ex tracciato ferroviario in funzione ciclopedonale che rimetterebbe Lanciano al centro, come cerniera della mobilità lenta verso il mare visto che questo pezzo di turismo è in forte crescita: le operazioni nostalgia e di parata non possono giustificare ritardi su questa opera strategica che ci darebbe modo anche di collegare Santa Rita, Centro e Marcianese”.
“Ci sono poi dei servizi che vanno previsti come il collegamento domenicale tra il centro e la stazione di Via Bergamo”, aggiunge il consigliere comunale.
Per Marongiu, “sarebbe necessario un grande dibattito di futuro sulla ferrovia nel Frentano/Sangro”.
“Bisogna valutare la fattibilità di un collegamento passeggeri, su ferrovia già esistente, a servizio dei lavoratori e degli studenti tra Lanciano-Stellantis/Honda passando per Fossacesia-Saletti, una volta ripristinata la piena potenzialità della Lanciano/San Vito”.
Questo potrebbe permettere di spostare dalla gomma al ferro un pezzo di traffico con ritorno in sicurezza e inquinamento ambientale.
“Questo perché probabilmente i costi economici e ambientali della prosecuzione della strada ferrata tra Via Bergamo e Saletti potrebbero essere, oggi, improponibili”.
“Bisogna lavorare per dare un futuro alla ferrovia lancianese e non solo in tema museale perché”, conclude Marongiu,
da museo a cimitero degli elefanti il passo è breve e non servono specchietti per le allodole per il comprensorio di Lanciano/Sangro che muove merci, lavoratori, studenti e pendolari in modo dinamico ogni giorno e dunque ha bisogno di un potenziamento dei servizi infrastrutturali e sanitari”.