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Trigano Van rallenta: mancano componenti Sevel, verso 40 licenziamenti

Dicembre 16
13:37 2021

Posti a rischio



Trigano Van rallenta: mancano componenti in Sevel, 40 licenziamenti.

La crisi della Sevel si ripercuote inevitabilmente su tutto l’indotto in Val di Sangro. Dalla fabbrica del Ducato mancano gli chassis, e la Trigano Van, azienda leader in Europa nel settore della produzione di camper e van, rallenta la corsa intrapresa da qualche anno.

Dopo circa 300 assunzioni in pochi anni, per far fronte al boom di richieste dei furgoni modificati nello stabilimento di Paglieta (Chieti), la Trigano Van annuncia l’esubero di 34-40 dipendenti. Al momento l’azienda ne conta circa 480.

La decisione è stata comunicata alla Rsu Fiom nel corso dell’incontro svolto in Confindustria, nella sede di Mozzagrogna.

“Non è una questione di mercato, che continua a registrare un trend positivo”, ha precisato la direzione aziendale alla Fiom. “La domanda è ancora così importante che neppure con l’aumento dei turni si riuscirebbe a soddisfarla”.

“Ma questa è solo teoria”, commenta dalla segreteria provinciale della Fiom, Andrea De Lutiis, in quanto “la richiesta è resa vana dalla Sevel che non consegna un numero sufficiente di chassis, mettendo in difficoltà l’azienda”.

Nel settore automotive si è dunque innescato un pericoloso effetto domino: nelle ultime settimane Sevel non ha rinnovato centinaia di lavoratori somministrati e a cascata l’indotto, tra fornitori e clienti, sta iniziando a rallentare, facendo scattare altre procedure di cassa integrazione o licenziamento.

La Trigano Van ha annunciato che non rinnoverà parte dei contratti in scadenza al 31 dicembre. “I numeri non sono ancora certi”, spiega la Fiom. “L’azienda, anche su richiesta del sindacato, sta studiando un diverso bilanciamento di una delle linee, cercando di limitare al massimo il numero degli esuberi, che inizialmente erano molti di più dei 34-40 comunicati ieri. E per quanto riguarda i criteri per la permanenza in fabbrica, la Trigano Van terrà conto dell’anzianità, dei carichi familiari e delle competenze”.

La Fiom ha chiesto all’azienda di “addivenire ad un accordo che possa garantire ai lavoratori, che in questo momento perderanno il lavoro, il diritto di precedenza al rientro in azienda non appena Sevel riuscirà a fornire il numero di chassis necessario a far girare le linee a pieno regime e di valutare anche la possibilità del reimpiego di parte di queste persone nel nuovo reparto falegnameria“.

Appello raccolto dalla Trigano Van, che intende “salvaguardare le professionalità create negli ultimi mesi”.

“Questa ennesima crisi generata per la mancanza di componenti – dice De Lutiis – testimonia nuovamente quanto il nostro territorio sia legato al settore dell’automotive e quanto questo fatto possa incidere in maniera positiva o negativa sull’occupazione e sull’economia della provincia di Chieti e di tutta la regione”, commenta la Fiom.

“Bisogna capire seriamente che domani in realtà è già ieri – conclude la segreteria provinciale Fiom – dovranno necessariamente proseguire i momenti di approfondimento atti a creare le condizioni, anche attraverso i fondi che arriveranno, per far sì che Stellantis e le altre aziende investano sul nostro territorio e non fuori dai confini italiani”.