Operazione di Polizia giudiziaria, condotta dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza di Chieti relativa all’esecuzione di una Ordinanza emessa dal Gip presso il Tribunale di Chieti, con la quale sono state disposte misure cautelari personali nei confronti di 14 soggetti.
Ci sono medici, avvocati, un assicuratore, un infermiere, un tecnico di radiologia fra le 14 persone raggiunte dall’ordinanza di misure cautelari, fra arresti domiciliari, divieto di esercitare la professione e obbligo di presentazione alla Pg, emessa dal Gip del Tribunale di Chieti, Luca De Ninis, su richiesta del sostituto procuratore
della Repubblica di Chieti che ha coordinato l’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile di Chieti, che ha svelato un sistema di falsi incidenti stradali.
In particolare, le indagini, dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Chieti, supportate da attività tecniche e fondate sull’analisi di centinaia di atti riferibili a sinistri stradali mai avvenuti o simulati, hanno fatto emergere l’esistenza di una associazione a delinquere radicata sul territorio provinciale, dedita alla commissione di truffe in danno di compagnie assicurative, in relazione ai quali risultano essere state liquidate ingenti somme di denaro a titolo di risarcimento per gravi lesioni personali, anche queste mai riportate.
Sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati, tra cui anche professionisti del settore sanitario, legale ed assicurativo, che hanno consentito l’emissione di misure cautelari personali quali quella degli arresti domiciliari, quella del divieto di esercitare la professione medica, quella di esercitare la professione sanitaria, quella di esercitare la professione di avvocato e quella dell’obbligo di presentazione alla P.G.
In esito all’attività di indagine esperita, sono state complessivamente indagate 76 persone.
La scoperta della truffa da una carta Postepay
Il danno accertato per una compagnia assicuratrice è di un milione e mezzo di euro.
Per tutti l’accusa principale è associazione per delinquere finalizzata alla commissione di frodi assicurative, sostituzione di persona, delitti di falso, furto aggravato, conseguendo ingenti e i ingiusti profitti, coinvolgendo di volta in volta singoli soggetti compiacenti per inscenare falsi sinistri.
L’indagine, come spiegato dagli inquirenti, è partita analizzando un’operazione sospetta anomala di movimentazione su Postepay, intestata a una donna disoccupata, che aveva ricevuto in accredito di 100 mila euro, derivante da un risarcimento dei danni.
In poco tempo sono stati accertati numerosi prelievi in contanti, altre spese in sale da giochi anche all’estero, e due movimenti sospetti uno dei quali transitato sul conto corrente di una persona già segnalata per la anomala attività.
Il commento del procuratore capo
“In un momento in cui c’è difficoltà nel settore sanitario, gente che attende mesi e mesi per poter fare un esame diagnostico, pensate alla creazione di questo sistema truffaldino perché di ciò si tratta”.
“E quindi il coinvolgimento di pattuglie che sono intervenute per rilevare in incidenti stradali che poi in realtà non sono mai esistiti ma sono stati creati ad arte, immaginate le ambulanze intervenute per andare ad accompagnare questi finti infortunati”.
È quanto ha voluto sottolineare il procuratore capo della Repubblica di Chieti, Giampiero Di Florio, nel corso della conferenza stampa relativa all’inchiesta per frodi alle assicurazioni con finti sinistri e che ha portato all’esecuzione di 14 misure cautelari.
“Quindi un danno diretto sì, immediato per le casse delle compagnie di assicurazione, ma un danno indiretto per tutti quanti noi – ha aggiunto Di Florio – perché questo ha comportato uno sviamento dell’attività istituzionale da parte degli enti ospedalieri volta per volta coinvolti e all’interno purtroppo di quegli enti ospedalieri anche qualche dipendente in malafede che ha avuto l’opportunità di sottrarre, anche documentazione sanitaria o comunque di creare ad hoc delle certificazioni su incidenti mai avvenuti”.
“Sono sicuro che l’attività di indagine compiuta è stata ben ponderata dal collega Giancarlo Ciani, titolare del provvedimento, e l’ordinanza emessa dal Gip è veramente motivata molto molto bene – conclude Di Florio – e ciò ci lascia sperare sull’esito di questo procedimento che, fatta salva la presunzione di innocenza, oggi il dato è l’interruzione dell’attività illecita di questa associazione per delinquere”.
Alla conferenza stampa, tenuta dal procuratore capo della Repubblica di Chieti, Giampiero Di Florio, sono intervenuti il questore vicario Laura Pratesi, la dirigente Squadra Mobile Nicoletta Giuliante, il colonnello Michele Iadarola, comandante provinciale di Chieti della Finanza e il comandante del Nucleo di polizia economico finanziaria, tenente colonnello Giovanni Saviello,