Resta in carcere Taha Boussetta, 39 anni, tunisino arrestato a Fresagrandinaria con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere, aggravata dalla finalità del terrorismo.
Lo ha deciso il Gip del tribunale di Vasto, confermando l’impianto accusatorio della Procura Distrettuale dell’Aquila.
Il 39enne, domiciliato in un centro di accoglienza e impiegato in una ditta del posto, è stato fermato dai militari del Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri, poche ore prima che partisse per il Sestriere, da dove – questa la ricostruzione degli inquirenti – si sarebbe spostato in Francia.
L’uomo aveva una amicizia considerata “pericolosa” con l’attentatore di Bruxelles Abdessalem Lassoued, entrambi originari della stessa città tunisina.
Il 23 ottobre dello scorso anno, il terrorista in seguito ucciso dalla polizia belga, ammazzò due cittadini svedesi con un fucile semi-automatico.
Il 39enne domiciliato con la famiglia a Fresagrandinaria, invece, secondo l’accusa svolgeva su piattaforme social attività di propaganda apologetica a favore di organizzazioni di matrice jihadista, riconosciute come terroriste dall’Unione Europea.
Il suo target di riferimento erano gli “amici” social, moltissimi di lingua araba, presenti sia sul territorio nazionale che estero, tentando di influenzarli in senso radicale, pubblicando immagini antisemite, antioccidentali e riferite al jihad militare contro gli “infedeli”, anche al costo del “martirio”, avendo come obiettivo ultimo la realizzazione del califfato mondiale.
La moglie a difesa di Boussetta, “E’ una brava persona, non un terrorista”. La coniuge lo ha dichiarato al Tg3 Rai Abruzzo.