No alla proposta del manager Asl Schael di spostare alcuni servizi dell’ospedale di Lanciano all’interno dei locali dell’ex Negri sud, a Santa Maria Imbaro.
Per il consigliere comunale di minoranza Giacinto Verna, “Il Renzetti, da sempre, rappresenta non l’ospedale della sola città di Lanciano ma quello di tutto un territorio, di tutta una comunità.
E negli ultimi anni è stato sempre più spogliato, svuotato, depredato”.
Per il consigliere di Azione, “Non ci sono numeri, date, scadenze per poter serenamente valutare, scevri da ogni campanilismo come ci viene richiesto, la soluzione che questa Asl ha prospettato alla Provincia di Chieti – prosegue Verna – ma che riguarda molto da vicino il nostro territorio e i nostri concittadini”.
La richiesta del manager Asl
Nell’incontro convocato nella sede della Provincia di Chieti, l’8 gennaio scorso, il manager della Asl provinciale ha chiesto ai sindaci di Lanciano e Santa Maria Imbaro di far esprimere i rispettivi consigli comunali “al più presto” sulla questione.
“Si chiede a noi consiglieri comunali un’assunzione di responsabilità su una proposta così importante, come quella avanzata dalla Asl per la riconversione dell’ex Mario Negri Sud, a scatola chiusa e nel giro di pochi giorni – replica Verna – quando lo stesso sindaco di Lanciano, il comune più interessato da questa operazione, dimostra di non avere una posizione in merito e di voler demandare ancora una volta agli altri una scelta e una responsabilità politica che è, in primis, la sua”.
“Il Renzetti, da sempre, rappresenta non l’ospedale della sola città di Lanciano ma quello di tutto un territorio, di tutta una comunità – sottolinea Verna – E negli ultimi anni è stato sempre più spogliato, svuotato, depredato. Oggi si chiede a questa comunità un ulteriore sacrificio, ovvero quello di trasferire una serie di uffici e servizi sanitari a una decina di chilometri dal centro di Lanciano. Questo perché, per la realizzazione del nuovo ospedale, il direttore Asl Schael, che l’altro giorno sembrava avere un ruolo politico, intende utilizzare il metodo cuci e scuci, ovvero abbattere uno dei padiglioni e ricostruirne un altro, mentre il progetto approvato dalla giunta Pupillo prevedeva di costruire un monoblocco a 5 piani nell’area dell’attuale parcheggio e dell’eliporto, senza creare alcuna interferenza con le attività di assistenza del Renzetti. Al termine dei lavori i reparti avrebbero traslocato nel nuovo ospedale e alcuni manufatti attuali avrebbero potuto ospitare altre attività sanitarie e amministrative costituendo la Cittadella della salute. Il sistema cuci e scuci, secondo Verna, genera un cantiere all’interno dell’ospedale per anni e la necessità di trasferire servizi e reparti in altri spazi, generando disservizi, inquinamento ambientale, costi aggiuntivi e soprattutto la disarticolazione delle attività assistenziali dell’ospedale”.
“Non ci sono numeri, date, scadenze per poter serenamente valutare, scevri da ogni campanilismo come ci viene richiesto, la soluzione che questa Asl ha prospettato alla Provincia di Chieti – continua Verna – ma che riguarda molto da vicino il nostro territorio e i nostri concittadini. Verrà trasferito all’ex Negri Sud, ad esempio, il laboratorio di Patologia clinica e Anatomia patologica per la durata dei lavori del nuovo presidio ospedaliero. Dobbiamo avere le garanzie che questo servizio interno tornerà al Renzetti. Altrimenti la sensazione è che si continui, con la scusa di fare un bel regalo al territorio (ridare vita al Mario Negri), a penalizzare il nostro ospedale, quindi la nostra città e tutto il territorio dell’area frentana montana e pedemontana. Tanto per fare un esempio, i collegamenti pubblici che non raggiungono la zona del Mario Negri ma la città di Lanciano. Lanciano che da sempre ha vocazione di città di servizi. Oggi, quindi, abbiamo bisogno di avere dalla Asl e dalla Regione le giuste garanzie che un ospedale Dea di I Livello come il Renzetti venga implementato di primari, medici, infermieri, macchinari, per non creare insicurezza e sfiducia nei cittadini che finora, nonostante tutto, continuano a rivolgersi alla sanità pubblica. Se davvero questa operazione è utile a tutto il territorio – conclude Verna – per ridare, da un lato, dignità a un immobile come il Mario Negri, e dall’altro razionalizzare gli uffici e risparmiare, provocatoriamente chiedo: perché non vi trasferiamo l’intera direzione generale della Asl?”.