Prima apertura 8 agosto
Cresce l’attesa per la Via Verde, la ciclovia lunga circa 42 km lungo la Costa dei trabocchi. A realizzarla è la Provincia di Chieti, che ha affidato i lavori, in corso d’opera, all’Ati guidata da Cogepri S.r.l. di Paolo Primavera. “Un’opera che diventerà un brand turistico e un volano economico del nostro territorio”, assicura il presidente Mario Pupillo che, alla luce dei vari problemi emersi nei giorni scorsi sulla stampa locale, tiene a precisare alcuni aspetti.
Erosione a Lago Dragoni
“Il problema della erosione costiera di Lago Dragoni nel comune di Torino di Sangro (Chieti) è noto da sempre”, scrive Pupillo in una nota. Il tratto in questione, di circa due chilometri, è praticamente da ricostituire per circa 500 metri e pertanto “il progetto originario purtroppo già prevedeva l’interruzione in quel tratto. La Regione Abruzzo, nel 2017 su nostra richiesta – precisa Pupillo – ha concesso l’utilizzo delle economie di gara (circa un milione di euro) per realizzare questa parte di ciclovia non inserita nel progetto originario. E’ in corso l’esproprio del tratto in questione da Ferrovie delle Stato per una cifra di circa 45.000 euro. La progettazione è in fase avanzata e la realizzazione sarà assegnata alla ATI con capogruppo Gogepri come estensione dei lavori in corso. Quindi ci sarà un ritardo di circa un anno rispetto all’apertura del tratto di Lago Dragoni ma – assicura Pupillo – la continuità sarà assicurata”.
Casalbordino senza sedime
“Il problema del tratto che interessa Casalbordino – prosegue il presidente della Provincia – è determinato dalla persistenza del tracciato ferroviario che non ha generato alcun sedime su cui costruire la ciclovia. E’ ovvio che in questo caso il progetto prevede il tracciato sulla sede stradale in promiscuo, come previsto anche in un tratto del comune di Vasto in località via Osca. La ciclovia nel comune di Casalbordino – spiega Pupillo – nel progetto approvato anche dall’Amministrazione comunale di Casalbordino nell’ambito della Conferenza dei Servizi indetta per l’approvazione del progetto definitivo, prevede il passaggio sul lungomare in tracciato promiscuo. La necessità di eliminare circa 15 parcheggi e la previsione di un senso unico per 150 metri è tassativa per poter permettere una carregiata adeguata e in sicurezza – prosegue Pupillo -. L’amministrazione attuale ha richiesto un percorso alternativo in strade parallele e attigue. La proposta del sindaco Marinucci prevede un impegno economico di circa 300.000 euro che non sono previsti nel progetto originario e nel quadro economico finanziario. Da circa due anni questa richiesta è stata segnalata alla Regione, senza esito. Pertanto non è volontà della Provincia di interrompere la ciclovia nel comune di Casalbordino ma sarà il Sindaco a segnalarci la sua contrarietà al percorso attuale e a impedirne eventualmente la realizzazione. Qualora invece, come sperabile, si trovassero i finanziamenti, sarà possibile un percorso alternativo e la Provincia sarà a disposizione per ogni utile collaborazione. In ogni caso c’è da rimarcare che il progetto della Via Verde nel tratto di Casalbordino esiste ed è adeguatamente finanziato nella previsione già condivisa nella citata Conferenza dei Servizi”.
Ex stazioni ferroviarie
“In merito alle stazioni e ai manufatti correlati segnalo che – spiga il presidente della Provincia di Chieti nella nota – sono di proprietà di Ferrovie Italia e che il costo delle 55 strutture esistenti è di oltre quattro milioni di euro. Pertanto non saranno interessati da nessun intervento da parte della Provincia che invece – spiega Pupillo – allestirà e gestirà i parcheggi che fanno parte delle stazioni e degli spazi residuali del sedime ferroviario, facilitando ogni iniziativa con i Comuni, i traboccanti, le attività produttive e privati. Alcune scelte e disposizioni sono immodificabili quali la possibilità di predisporre parcheggi o strutture dal lato mare che sarebbe un vero delitto ambientale e paesaggistico. La Provincia – rimarca il presidente – non è pertanto ad oggi nelle condizioni di acquistare, riqualificare e gestire gli immobili disponibili. Saranno strutture da acquisire da parte di altri Enti, operatori economici, associazioni di categoria, che potranno riqualificare e gestire.
Le aspettative
“La realizzazione della ciclovia è un’opera complessa, articolata, su un tracciato abbandonato per circa quindici anni su cui si sono verificati erosione costiera, dissesto geologico, smottamenti, occupazioni abusive, posizioni di rendita – conclude il presidente Pupillo – che hanno rallentato la realizzazione dell’opera che in questi mesi sta avendo un’accelerazione importante, che – questo l’auspicio dell’amministratore pubblico – ci potrà permettere di inaugurare tratti di ciclovia entro fine primavera“.