Riaperto e chiuso nuovamente per sequestro, nel giro di alcuni mesi.
Quattro le persone indagate, tra queste c’è anche un tecnico comunale.
E’ un chiosco stagionale, allestito a ridosso della Via Verde, in territorio comunale di Rocca San Giovanni, in località Punta Cavalluccio.
Su mandato della Autorità giudiziaria, i carabinieri del Nucleo Forestale di Lanciano e del Nipaaf, Nucleo investigativo Agroalimentare e Forestale, di Chieti hanno messo i sigilli alla struttura.
Il caso odierno è scaturito dell’inchiesta di gennaio scorso, della Procura di Lanciano.
I militari hanno rilevato difformità rispetto all’autorizzazione stagionale del chiosco.
In particolare, sarebbero state violate norme paesaggistiche, ambientali e urbanistiche, come accaduto già a gennaio scorso.
L’Autorità giudiziaria di Lanciano ha disposto il sequestro del chiosco, dell’ombreggio e delle pertinenze, tranne il parcheggio.
Sequestro disposto dal gip del tribunale di Lanciano
Militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Lanciano, coadiuvati da militari del NIPAAF di Chieti, giusto provvedimento del Gip presso il Tribunale di Lanciano, hanno sottoposto a sequestro un chiosco sito nell’immediata prossimità della via verde/Costa dei Trabocchi, ricadente nel Comune di Rocca San Giovanni.
L’attività è frutto di una ampia campagna di controllo che ha coinvolto la maggior parte delle strutture temporanee sorte negli ultimi anni su una delle aree più caratteristiche del litorale abruzzese, spesso in difformità o, addirittura, in assenza delle dovute autorizzazioni edilizie e paesaggistiche.
Il sequestro ha interessato il corpo principale della struttura, le pertinenze ed i bagni chimici, determinando indirettamente la chiusura dell’attività commerciale.
“Per quanto sia fondamentale offrire servizi ai villeggianti, nelle aree tutelate paesaggisticamente le attività – si legge in una nota del Comando provinciale dei Carabinieri Nucleo Forestale – debbono attenersi, in modo ancor più rigoroso, ai vincoli dettati per garantire che non si assista ad un’antropizzazione selvaggia, come purtroppo è già accaduto in molte parti d’Italia”.