Nel caso della dottoressa uccisa nei giorni scorsi nel teramano da uno stalker “mi risulta complicato rilevare inadempienze da parte degli operatori di polizia. Piuttosto, non so che fine ha fatto l’attività giudiziaria: la denuncia ai carabinieri dove è andata? Chi l’ha trattata?”.
Così il capo della polizia, Franco Gabrielli, in audizione alla Commissione di inchiesta sul femminicidio.
“C’è stata – ha ricostruito Gabrielli – una denuncia di stalkeraggio, a fronte della quale il questore ha emesso un ammonimento. Ma si è andati oltre: all’uomo sono anche state sottratte le armi. Gli operatori – ha sottolineato – hanno applicato gli strumenti disponibili e non è mancato il coordinamento. L’esito è stato infausto perché il pazzo criminale aveva intenzione di portare alle estreme conseguenze lo stalkeraggio. È una sconfitta non aver salvato quella donna, ma è complicato addebitare a chi ha operato un comportamento non in linea”.