Intesa raggiunta per la vertenza Honeywell: il tavolo del ministero dello Sviluppo economico del 16 febbraio ha segnato la svolta nella trattativa per il futuro dei 420 dipendenti della fabbrica dei turbo.
La multinazionale americana regalerà lo stabilimento di Atessa (Chieti), del valore stimato di 15 milioni di euro, a chi presenterà un progetto di riconversione credibile con il riassorbimento del 30 per cento del personale locale, che è di 340 unità escludendo i “global”, quindi per complessivi 100 lavoratori.
Il progetto sarà valutato dal Mise, dalla Regione Abruzzo e da Invitalia.
Un traguardo importante, è stato giudicato da tutti i sindacati, che annunciano tuttavia non in maniera unitaria gli altri obiettivi raggiunti all’incontro ministeriale: cassa integrazione per 10 mesi, dopo la data fatidica di chiusura annunciata a fine marzo, e l’incentivo fisso di 50 mila euro per ogni dipendente – riferiscono in due note distinte la Fim e la Uilm – oltre 1.000 euro per ogni anno di anzianità oppure in alternativa 22 mensilità.
In particolare, spiega la Uilm: “L’incentivo che verrà riconosciuto ai lavoratori che andranno via subito – scrivono i sindacalisti – sarà pari a 50.000 euro più 1.000 per ogni anno di anzianità o, a scelta, 22 mensilità; per chi resterà in forza e posto in cassa integrazione per i prossimi 10 mesi ci sarà una riduzione progressiva di 1.000 euro al mese”.
La Fiom Chieti, presente con il segretario Davide Labbrozzi, commenta positivamente soprattutto l’obiettivo riconversione.