Dopo un paio di anni, il Fai riapre al pubblico il Torrione Aragonese di Lanciano (Chieti), datato 1480.
A fare da guida sono gli apprendisti ciceroni del Liceo De Titta, assieme al docente Umberto Nasuti, architetto, che ci svela il manufatto.
Costruito in posizione angolare per dominare la Vallata della Pietrosa e vigilare sulla Piana delle Fiere, il Torrione, recentemente salvato da un intervento edificatorio per ampliare la scuola adiacente, è ciò che resta del più ampio sistema difensivo dell’antica città demaniale di Lanciano: era collegato al primo giardino pubblico urbano, realizzato in epoca post unitaria, e all’antico complesso monumentale delle Clarisse, uno tra i più antichi d’Italia, a costituire, nell’insieme un “unicum” nel suo genere. Recenti scavi archeologici nei pressi del monumento, condotti grazie anche all’interessamento della locale Delegazione FAI, hanno permesso di individuare i resti di due diverse cinte murarie, una altomedievale e una databile alla metà del ‘400.
Nel corso degli anni, a prendersi cura del Torrione Aragonose sono stati i confratelli della Confraternita Mote e Orazione San Filippo Neri, che hanno più volte reinserito mattoni mancati all’antica struttura.
Apertura domenica 15 aprile: 09:30 – 13:30 e 15:30 – 18:30 (ultimo ingresso ore 18).