Casapound presenta la lista a Chieti
“C’è un tema che – seppur molto sentito dalla popolazione abruzzese – sembra non interessare affatto gli altri candidati: l’immigrazione”: così Stefano Flajani, candidato alla presidenza della Regione per CasaPound Italia, in occasione della conferenza di presentazione della lista circoscrizionale del movimento per la provincia di Chieti tenutasi questa mattina nel capoluogo teatino.
“Già più volte in passato – prosegue Flajani – e lontano dai riflettori della campagna elettorale, abbiamo denunciato come dannosa questa politica dell’immigrazione che è irrispettosa del tessuto sociale che la deve subire, e contro cui la politica locale non si è opposta adeguatamente. E’ nota a tutti la vicenda della chiusura del C.A.R.A. di Castelnuovo di Porto, nei pressi di Roma, ed è proprio di queste ore la notizia che parte degli immigrati di quel C.A.R.A. sarà ospitata in alcune strutture della provincia di Teramo. Ancora una volta ci troviamo nella necessità di denunciare una verità deducibile già dalle statistiche ufficiali: solo una minima parte dei richiedenti asilo ottiene lo status di rifugiato, in tutti gli altri casi si tratta – se vogliamo chiamare le cose col loro nome – di immigrazione clandestina” .
Incalza Flajani: “Ormai si è capito il conto in cui è tenuta la nostra regione a livello nazionale: da una parte c’è il sindaco cinquestelle di Roma Virginia Raggi che – non riuscendo a risolvere in casa propria il problema rifiuti – li invia da noi, e adesso si aggiunge anche il ministro Salvini a riversare nella nostra regione gli immigrati di Castelnuovo”.
“Al candidato del centrosinistra Giannella che aveva ipotizzato un nostro silenzio, rispondiamo che la nostra voce sarà sempre presente e sempre la prima a levarsi contro il ‘business dell’accoglienza’ costruito in questi anni sulla pelle dei cittadini italiani. Vorremmo piuttosto che lui, così come i candidati degli altri schieramenti che non vedono o fanno finta di non vedere quanto sta succedendo, quale altro futuro ci potrà essere per loro se non la clandestinità e la delinquenza, una volta che – sono le statistiche a dircelo – perderanno nella maggior parte dei casi lo status di richiedente asilo, e se ritengono sia normale che vengano destinate risorse agli immigrati quando tanti nostri connazionali non hanno di che pagare affitto, bollette e per sopravvivere possono contare solo sulla solidarietà di altri cittadini, ma non certo delle istituzioni”.
“Ci dicano chiaramente insomma – conclude Flajani – se una volta insediatisi in Giunta intendano tutelare i diritti fondamentali dei cittadini abruzzesi o – come accade oggi – dimenticarli in favore degli immigrati”.