L’episodio il 12 aprile
E’ stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio Antonio Fiabane, 51 anni, imprenditore di Pieve di Soligo (Treviso), ritenuto responsabile dell’aggressione ad Achille Salerno, 56 anni, di Tremoli (Campobasso) ma da anni domiciliato a Vasto (Chieti).
L’episodio risale al 12 aprile scorso, nel parcheggio vicino al casello A14 di Lanciano, dove i due soci in affari si erano dati appuntamento per dirimere una questione di danaro, circa 100 mila euro, rimasta in sospeso.
Nella ricostruzione dei fatti, ad opera della procura della Repubblica di Lanciano, Fiabane ha attirato Salerno nel suo furgone con la scusa di un pacco dono, un cartone di vino, ma poi lo ha aggredito con una pistola taser, sorprendendolo alle spalle. Ne è seguita una breve colluttazione, con Fiabane che ha avuto la meglio, riuscendo anche a legare i polsi con delle fascette alla sua vittima. L’imprenditore trevigiano, però, non aveva fatto i conti con i passanti: è stata una donna a segnalare l’aggressione alle forze dell’ordine e a chiamare i soccorsi.
Fallito l’intento di far salire nel suo furgone Salerno, Fabiane ha tagliato le fascette ai polsi del socio e si è dato alla fuga imboccando l’autostrada.
Indagini celeri da parte dei militari della Stazione Carabinieri di Fossacesia e del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Ortona, supportati dal Nucleo investigativo del Comando provinciale di Chieti: in nottata Fabiane è stato rintracciato nella sua abitazione in provincia di Treviso e, nel corso della perquisizione, è stato sequestrato il Fiat Doblò utilizzato per l’agguato assieme ai vestiti intrisi di sangue, che l’uomo indossava al momento del fatto.
Ieri sera Fabiane è stato rinchiuso in carcere a Treviso.