A Lanciano
La fabbrica di Cerratina a Lanciano (Chieti), che produce i sensori per le turbine di auto e veicoli commerciali (non Sevel), chiude e sposta la produzione a Montone (Perugia).
“Il lavoro per Faist c’è”, dicono i 16 dipendenti con i responsabili sindacali Fim Cisl, ma la proprietà ha deciso di smantellare.
Presidio dalla notte scorsa davanti ai cancelli dello stabilimento, per impedire l’uscita dei macchinari delle linee di produzione. Un altro tir è stato bloccato dai manifestanti alle 10 di questa mattina, mentre cercava di entrare dal cancello principale: “Via, vai via – gridano alcuni lavoratori – da qui non prenderai niente”.
L’autista si è allontanato di qualche centinaio di metri, ma rimane in sosta lungo lo stradone della zona industriale di Cerratina. Intanto davanti ai cancelli il picchetto prosegue, sotto acqua e neve, con temperature gelide.
I lavoratori non hanno intenzione di andarsene. È arrivata la polizia.
Il gruppo Faist conta 4.000 dipendenti in 33 sedi nel mondo. A dicembre scorso l’annuncio improvviso della chiusura del sito produttivo di Lanciano, a favore di Montone, dove sarebbero stati dichiarati circa 50 esuberi. “È una guerra tra poveri”, commenta Manuela Ricci, direttore di stabilimento e Rsa Fim Cisl.