Viveva a Lanciano
Un infermiere di Agnone (Isernia) è morto ieri sera in un incidente stradale avvenuto in territorio comunale di Casoli (Chieti): Mario Scampamorte, 27 anni, viveva a Lanciano e lavorava nell’ex ospedale “Consalvi” di Casoli, oggi Rsa, nel reparto Covid.
Il giovane si stava recando al lavoro a bordo della sua moto Kawasaki Ninja 600, quando lungo la SP Pedemontana 100 si è scontrato con una Fiat Punto, guidata da un diciannovenne di Castel Frentano. Auto e moto viaggiavano nella stessa direzione, l’impatto è avvenuto quando l’auto stava svoltando per immettersi in una strada privata ma proprio in quel frangente il centauro era in fase di sorpasso. Inevitabile lo scontro, la moto ha battuto violentemente contro le portiere dell’auto.
Sull’episodio la Procura di Lanciano ha aperto un fascicolo per omicidio stradale.
Il ricordo straziato dei colleghi
Profondamente addolorati per la morte improvvisa dell’infermiere è tutto il Pta di Casoli, i colleghi esprimono cordoglio attraverso le parole del direttore Fioravante Di Giovanni. “Si dice spesso in circostanze tragiche che se n’è andata una persona brava. Ecco, mai come oggi questa è cosa è dannatamente vera. Non ci diamo pace al pensiero che Mario Scampamorte non ci sia più, siamo tutti devastati. Impeccabile nel lavoro, attento, quasi devoto. Umanamente splendido. Un ragazzo perbene, ed è stata nostra fortuna averlo con noi a Casoli, con il compito di assistere i malati Covid ospitati nella Rsa. Abbiamo perso un infermiere appassionato del suo lavoro, che ci ha dato forza durante il periodo durissimo della pandemia ed è stato per tutti noi un collega amico, quello che tutti vorremmo avere. Per il Pta di Casoli è un colpo durissimo, per il personale una perdita di quelle che lasciano il segno. E ci manca già, tanto”.
Il cordoglio di Agnone
“Un ragazzo energico, attivo, sorridente alla vita – così lo ricorda il sindaco di Agnone, Daniele Saia – Un infermiere che ha messo a disposizione dei malati Covid tutta la sua professionalità e il suo amore. Il dolore che l’intera comunità prova in questo momento è immenso, inspiegabile. Sono sicuro, però, che le cure e la disponibilità dimostrate da Mario nei confronti dei suoi familiari, dei suoi affetti e dei suoi pazienti resteranno come traccia indelebile, un segno per sempre tangibile del suo impegno per il prossimo”.