Non è più una carenza idrica, ma una vera e propria emergenza.
Casalbordino, Cupello, Fresagrandinaria, Furci, Gissi, Monteodorisio, Pollutri, Roccaspinalveti, San Buono, San Salvo e Villalfonsina: undici sindaci del Vastese hanno chiesto il riconoscimento dello Stato di emergenza, coinvolgendo anche il Prefetto di Chieti e la Protezione Civile.
“L’unico sostegno possibile alle popolazioni – scrivono i primi cittadini – può arrivare solo dal presidente della Regione Abruzzo che, attivando la procedura amministrativa, accerti e chieda alle autorità centrali, lo Stato di Emergenza”.
Nel mirino dei sindaci c’è la Sasi Spa di Lanciano, ente gestore del servizio idrico del Chietino, con la dirigenza accusata di non avere un articolato piano emergenziale.
“Siccità, insufficienza delle sorgenti, inadeguatezza dei rimedi posti in essere dalla Sasi – dicono in coro i sindaci – hanno messo in ginocchio molti Comuni della parte sud della Provincia di Chieti”.
“Il riconoscimento dello Stato di emergenza può costituire un utile presupposto, per poter mettere in campo aiuti e azioni, anche in deroga alla normativa vigente, ma che saranno di sollievo alle comunità locali, tanto più che sembra – sottolineano gli undici sindaci – che la situazione non dovrebbe migliorare nell’arco di qualche settimana, ma potrebbe perdurare fino all’autunno”.