Parla il sindaco
Un dipendente di un negozio all’interno del centro commerciale Megalò di Chieti ha contratto il Covid-19. Ne dà ufficialmente notizia la direzione del centro commerciale più grande d’Abruzzo, sottolineando che “la persona è a casa, a stretto contatto con la Asl” che ha già “verificato tutte le possibili catene di contagio ed i contatti stretti di questa persona” ed ha avviato “tutte le procedure previste dal protocollo”.
A Chieti i casi di cittadini positivi al coronavirus “oggi sono 6 e siamo in attesa del tampone fatto ad un componente della famiglia che oggi è risultata positiva”.
Lo dice il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, che fa il punto della situazione dopo la notizia di un caso positivo al centro commerciale Megalò. “Quanto al caso della signora che lavora presso Megalò – prosegue Di Primio – la direzione del centro commerciale ha comunicato che sono state adottate tutte le misure necessarie per tutelare gli altri addetti e i clienti”.
“Quanto ai nuovi 2 casi – conclude il sindaco – stiamo lavorando con la Asl per rintracciare i contatti stretti”.
Megalò resta aperto
“Tutti i punti vendita del Centro Commerciale Megalò – si legge nella nota della direzione – sono regolarmente aperti e gli enti competenti non hanno riscontrato alcun motivo per variare l’operatività del Centro. Continuiamo a sostenere l’importanza dell’applicazione di tutte le norme anti-contagio quali l’utilizzo corretto e continuativo della mascherina, tenere il distanziamento tra le persone di almeno un metro e lavarsi frequentemente le mani”.
Bollettino regionale coronavirus
Il caso di Megalò probabilmente è uno di quelli comunicati nei giorni scorsi dalla Regione Abruzzo. Nel bollettino odierno, infatti, non si segnalano nuovi casi.
Il totale dei pazienti affetti da Covid-19 in Abruzzo è pari a 3.342. Non si registrano neppure decessi recenti: il bilancio delle vittime è fermo a 470.
Mascherina resta obbligatoria
Non bisogna abbassare la guardia, “oggi ci sono due ricoveri in terapia intensiva“. A renderlo noto è l’infettivologo Giustino Parruti, della task force regionale per l’emergenza coronavirus.
“In Abruzzo è ancora obbligatorio indossare la mascherina, anche all’aperto, laddove non sia possibile rispettare il distanziamento sociale”. Lo ricorda il primario delle Malattie infettive di Pescara, Parruti, invitando le istituzioni e le amministrazioni locali a “rafforzare un minimo la vigilanza, anche solo per far capire che i controlli ci sono”.
Dopo giorni senza pazienti in rianimazione, “abbiamo di nuovo due ricoveri in terapia intensiva. Questo – sottolinea l’infettivologo – dimostra che quando la circolazione del virus si allarga un pochino ci sono pazienti più gravi. La nostra esperienza è la riprova del fatto che chi ha fantasticato su una riduzione della potenza infettiva ha sbagliato. Purtroppo l’attuale situazione mondiale e i nostri casi dimostrano che quando il virus circola trova ospiti più suscettibili”.
Il riferimento è, in particolare, alla situazione di Chieti: dopo un negoziante risultato positivo, diversi suoi familiari e contatti hanno contratto il virus e tra questi le due persone finite in terapia intensiva. Proprio per questo Parruti rilancia l’appello alla prudenza e alla prevenzione. “Che la circolazione del virus non aumenti – afferma – è sia un bene pubblico sia un bene privato. L’ingrediente principale è il buon senso di tutti, a partire dai singoli cittadini, ma azioni di vigilanza e verifica possono servire per far capire alle persone che non si deve perdere il controllo della situazione”.