Occupazione scende del 3 per cento
Nei primi nove mesi del 2018 l’Abruzzo perde 26 mila posti di lavoro, pari a -5,1 per cento rispetto al 2017. A lanciare l’allarme è la Cisl Abruzzo.
Il tasso di occupazione scende di tre punti percentuali, arrivando al 56,8 per cento, contro una media nazionale del 58,9 per cento.
Circa 67 mila persone sono disoccupate, il doppio rispetto al 2008, anno in cui è iniziata la crisi economica. Il tasso di disoccupazione ha superato il 12 per cento, contro il 9,7 per cento dell’anno precedente ed il 9,3 per cento della media dell’Italia.
La Cisl Abruzzo sottolinea il “crollo dell’occupazione” e parla di “segnali preoccupanti di rallentamento per l’economia abruzzese“. Il punto della situazione è stato fatto nel corso di una conferenza stampa a Pescara, vi hanno preso parte il segretario generale della Cisl AbruzzoMolise, Leo Malandra, e l’economista Giuseppe Mauro, che hanno commentato i dati elaborati dal centro studi ‘M. Ciangaglini’ del sindacato.
“In vista delle imminenti elezioni politiche chiederemo a tutte le forze politiche come intendano sostenere nei loro programmi sviluppo, crescita e occupazione dei nostri territori“, ha affermato nel corso del suo intervento il segretario Malandra, lanciando un appello ai candidati in vista delle prossime elezioni regionali.
“Riprenderemo un confronto, che vorremmo molto più concreto e fattivo – sottolinea il segretario – per aprire al più presto i numerosi cantieri in opere infrastrutturali da tempo programmati, nonché dare finalmente piena attuazione al MasterPlan e alla Carta di Pescara, ma anche per rafforzare ulteriormente il sostegno alle piccole e piccolissime imprese, attraverso una politica di tutoraggio e creditizia di vantaggio a loro favore”.
Secondo Malandra “non deve essere inoltre sottovalutato il ruolo che potrebbe avere la costituzione della Zona economica speciale (Zes), avviata dal presidente Lolli, se strettamente collegata al riconoscimento del corridoio Tirreno-Adriatico, tra Civitavecchia ed Ortona (Chieti), quale collegamento della penisola Iberica all’Italia, alla penisola Balcanica ed al Medio Oriente, con l’inserimento nelle grandi rotte commerciali previste dall’Europa tramite le vie di comunicazione Ten-T, in funzione di uno sviluppo armonico dell’intero Abruzzo tra le sue aree costiere e le sue aree interne”.