Pescara, 9 novembre 2016 – “Non un’iniziativa contro il governo D’Alfonso, ma una ferma richiesta di rettifica all’attuale linea politica della Regione Abruzzo”: è il senso della conferenza stampa tenuta a Pescara dagli assessori regionali Andrea Gerosolimo e Donato Di Matteo insieme al presidente della Commissione Sanità, Mario Olivieri, che hanno illustrato una piattaforma programmatica di 10 punti da presentare al presidente della Giunta, Luciano D’Alfonso. Gli obiettivi: “Far sì che l’Abruzzo non viaggi a due velocità e che si cambi con una politica più condivisa nelle scelte riguardanti Sanità, Turismo e Cultura. Essere da stimolo per una politica che guardi anche alle categorie più svantaggiate”. “Occorre definire un quadro di condizione affinché gli atti legislativi vadano in porto – ha detto Di Matteo – C’è stata una fase in cui tutte le scelte fatte non hanno visto la totale condivisione del Consiglio. Dopo due anni e mezzo c’è stato un miglioramento in termini di efficienza ed efficacia? Questa la domanda da fare. E poi le nomine negli enti. Fusioni e accorpamenti, è stato fatto quello che si doveva fare? Riteniamo importante ridefinire i ruoli di assessori, consiglieri e presidenti di Commissione perché la politica sta cambiando. E’ mancata la condivisione sulle scelte in materia sanitaria”. “C’è bisogno di cambiare il modo di fare politica. La vittoria di Trump lo dimostra – ha detto Gerosolimo – Viviamo una fase di crisi economica e vogliamo essere interpreti di questo momento di difficoltà anche in Abruzzo, capire quali sono le richieste delle fasce più deboli. È indispensabile se non cambiare rotta, guardare verso le altre esigenze, in particolare delle aree interne. Riconosco a D’Alfonso capacità di fare politica, ma noi dobbiamo essere da stimolo affinché si cambi verso e marcia. Dobbiamo fare in modo che si colmi il gap indirizzando una parte dei fondi strutturali alle zone più in difficoltà. Sul Lavoro continueremo solo a portare avanti interventi che creino occupazione stabile. I tirocini formativi non creano occupazione”.
“Vogliamo essere da stimolo soprattutto in materia sanitaria – ha aggiunto Olivieri – C’è troppo spazio per il privato con il pubblico che sta perdendo troppo terreno. Il riequilibrio sanitario del territorio è prioritario. Programmare significa dare la possibilità ai cittadini di usufruire di servizi all’altezza. I cittadini non sono contenti perché alcuni ospedali chiudono e altri sono super affollati. Occorre riorganizzare la rete emergenza-urgenza anche alla luce di quello che è accaduto, ma non solo”.