A Lanciano
Lanciano, 1 aprile 2016 – Un salotto in raso di seta verde Tiffany a sottolineare la modernità dell’intervento e una camera da letto in barocco, fornita da un antiquario della capitale, nel segno dello stile architettonico: sono gli unici dettagli che trapelano da un affascinante progetto di riqualificazione della Torre civica di Lanciano (Chieti), elaborato da un’agenzia specializzata in marketing urbano.
La proposta, di sicuro impatto per l’economia cittadina, è quella di realizzare un hotel di lusso all’interno di uno dei monumenti più emblematici di Lanciano, da certificare come Dimora storica di qualità. È un turismo di nicchia, trend in crescita dal Salento alle Alpi, non per tutte le tasche ma riservato agli appassionati di storia e arte che pagherebbero anche mille euro al giorno per godere di un panorama esclusivo, come quello che offre l’antico campanile della città in piazza Plebiscito. La tariffa è quella proposta nell’accordo di gestione, che prevede una concessione trentennale in cambio di spese di adattamento dell’edificio storico ad attività ricettiva, oltre a un canone per le casse comunali del 30 per cento sugli incassi (ma la trattativa è in corso per ottenere il 35 per cento).
Dagli uffici tecnici di Palazzo di Città non trapelano notizie, bocche cucite anche nell’amministrazione comunale, in attesa che il sindaco rientri dal viaggio di famiglia in Canada.
Nelle scorse settimane, tuttavia, non è sfuggito ai più attenti frequentatori della piazza il sopralluogo tecnico preliminare, necessario per l’elaborazione del progetto di riqualificazione della Torre, che dieci anni fa subì il restauro delle facciate esterne con 500 mila euro di investimento.
Qualcuno sostiene di aver riconosciuto il famoso ingegnere, professore emerito di Tecnica e geotecnica delle fondazioni del Politecnico di Torino, noto ai più per aver raddrizzato di 40 centimetri la Torre di Pisa: ma perché sarebbe necessario l’intervento di Michele Jamiolkowski? Il mistero potrebbe trovare spiegazione nel danno subito dall’edificio storico in secoli di sollecitazioni provocate dallo sparo del cannone posto sulla sommità: il sopralluogo, infatti, avrebbe fatto emergere una leggera pendenza della Torre al lato sud, in direzione della cattedrale. Per conoscere il grado di inclinazione e comprenderne lo stato di fatto, saranno necessarie approfondite indagini geognostiche che l’agenzia è disposta a finanziare, come spesa extra, per poi proseguire nella progettazione definitiva.
L’Hotel della Torre civica avrebbe lo spazio sufficiente per allestire una suite completa di servizi con camera da letto matrimoniale al terzo piano e zona relax al secondo, oltre l’affaccio spettacolare dall’attico. Per non alterare la storicità dell’edificio e preservarne le caratteristiche, come prescritto dalla Soprintendenza regionale, l’allestimento degli interni prevede l’utilizzo di resine leggere e versatili, ma al tempo stesso molto resistenti, come quelle impiegate per la recente ristrutturazione delle volte nelle ex celle delle Torri Montanare. Una sorta di reticolato interno che non interferisce con la struttura seicentesca della Torre civica.
Da monumento di pregio inutilizzato a hotel di lusso per soggiorni, week end o cerimonie: un cambiamento epocale per la Torre civica che diventerebbe il punto attrattivo per il turismo di qualità di cui Lanciano è ancora priva, magari anche con la “pendenza” giusta – sebbene da verificare – che possa aggiungere quel tocco di fascino in più.
Non si è ancora espressa Italia Nostra, nemmeno la Curia.