
La scrittrice abruzzese Donatella Di Pietrantonio con “L’Arminuta”, edizione Einaudi, ha vinto la 55/ma edizione del Premio Campiello.
Abbandonata due volte, affidata a lontani parenti, forzatamente restituita alla famiglia d’origine, “L’Arminuta” (che significa “la ritornata”) al Gran Teatro La Fenice di Venezia è stata premiata dalla giuria popolare composta da 300 Lettori anonimi, di cui sono arrivati 282 voti, con 133 voti.
“Sono emozionatissima, felicissima – ha detto la scrittrice -. Voglio dedicare il premio alle mie due famiglie: quella che mi ha generato e quella che ho costruito e alle persone che hanno lavorato con amore intorno a questo libro. Ringrazio i lettori che lo hanno amato e le due giurie che lo hanno votato e i librai”.
“Voglio portare questo premio in Abruzzo, nella mia regione che viene fuori da un anno orribile, che ha subito terremoti, valanghe e incendi” ha aggiunto.
Nella vita dentista pediatrica, Di Pietrantonio ha scritto una storia estrema in cui la maternità, l’amore e l’abbandono prendono corpo nella vita di una ragazzina di tredici anni. Tutto si svolge nell’Abruzzo, la terra d’origine della scrittrice. “L’Arminuta vive anche uno shock linguistico, quello dall’italiano al dialetto che è una delle componenti più importanti della sua discesa agli inferi. Questo è anche un romanzo di formazione” racconta l’autrice che ha avuto come testimonial, in un filmato mostrato nel corso della serata, Massimo Recalcati. “Colpisce la forza, la qualità, l’intensità, la magia della scrittura. La Di Pietrantonio ci mette di fronte al grande fallimento dei rapporti verticali, la madre d’origine e adottiva. E’ un libro sull’abbandono, sulla sorellanza e sulla resistenza attraverso la sorellanza al dolore di esistere”, spiega Recalcati.
“Non è stato facile scegliere la cinquina perché molti dei libri che sono arrivati erano belli. Siamo stati quasi sempre d’accordo” ha dichiarato infine Ottavia Piccolo, presidente della Giuria dei Letterati.

Di Pietrantonio non esclude un sequel per la storia della sua ragazzina due volte abbandonata, che si salva dalla sua discesa agli inferi grazie al legame con Adriana, la sorella selvaggia. “E’ la prima volta che sono tentata da un seguito. I lettori e le lettrici me lo hanno chiesto tantissimo, in tutti gli incontri e presentazioni che ho fatto. E lo chiedono soprattutto per Adriana, vogliono vederla adulta” dice all’Ansa la Di Pietrantonio alla quale “piacerebbe molto” che il libro diventasse anche un film del quale scriverebbe volentieri, se glielo chiedessero, la sceneggiatura. “E’ come se vedessi già le scene, ma con i volti bianchi” racconta la scrittrice che non ha ancora chiaro quali potrebbero essere gli attori. Il 13 settembre sarà ospite della serata inaugurale di Pordenonelegge e il 22 volerà a Montecarlo che per la prima volta ospiterà il vincitore del Campiello, in una serata con Bruno Vespa e Philippe Daverio.