A Lanciano
“Se non si dovesse ampliare la discarica di Cerratina, con i mancati ricavi dai conferimenti e l’aumento delle tariffe, i costi lieviterebbero a 3 milioni 600 mila euro l’anno”.
Inizia da questo esempio, che intaccherebbe le casse dei 67 comuni soci di Ecolan e le tasche della popolazione servita, il presidente della Spa pubblica dei rifiuti, Massimo Ranieri, aprendo a stampa e sindaci soci, oltre a qualche imprenditore del luogo che contesta l’ampliamento, le porte della discarica consortile di Lanciano (Chieti).
Dopo oltre un mese di dibattito, più sui mezzi di stampa che nei tavoli politici, Ecolan fa il punto sul progetto di ampliamento: “che al momento non è stato ancora elaborato”, precisa ancora una volta Ranieri, in quanto esiste soltanto una ipotesi di perimetrazione.
Ranieri ha anche precisato, di nuovo, i numeri della discarica: restano 4 anni di vita, per un conferimento di 330 mila metri cubi, che per la metà sono rifiuti consortili. “Il resto – dice il presidente geologo – viene accolto per calmierare la tariffa: che altrimenti costerebbe 160 euro a tonnellata, invece degli attuali 82,5 euro”.
“Anche i nostri comuni soci conferiscono in altri impianti – aggiunge il presidente Ecolan – ad esempio i rifiuti indifferenziati dei comuni soci vengono trattati al Tmb del Cogesa di Sulmona, altra società pubblica come EcoLan ma di proprietà dei comuni della Valle Peligna, che poi rimanda a Cerratina il residuo secco. Cosa accadrebbe – chiede Ranieri – se Cogesa rifiutasse di ospitare i nostri rifiuti? Dove andremmo a conferire, e a quale prezzo?”.
Tra i sindaci intervenuti, c’è anche Pino Finamore di Villa Santa Maria, presidente del Controllo unitario, che propone un confronto con il fronte del No, appena elaborato lo studio di fattibilità. “È vero che dobbiamo ampliare la discarica – dice Finamore – ma dobbiamo anche arrivare ad una sintesi. È bene tuttavia rammentare che Ecolan fa gli interessi dei cittadini – conclude il sindaco nell’intervista rilasciata al Tgmax – ed è una delle poche società pubbliche in Italia che funzionano molto bene”.
I numeri di Ecolan
“Ecolan è una realtà importante – ha ricordato il presidente mostrando i numeri della Società – con 22 milioni di euro di fatturato e 293 dipendenti ad oggi”.
“Nel 2019 abbiamo ridistribuito circa 18 milioni di euro”, ha sottolineato Ranieri, “perché quando facciamo gli utili li ridistribuiamo ai comuni mentre i ricavi li utilizziamo per fare investimenti sulle strutture e per contenere i costi della tariffa per i cittadini, che per noi è importante”.
Con la discarica comprensoriale guadagna tutta la filiera del Pubblica amministrazione: finora Ecolan ha pagato 20 milioni di tasse allo Stato, 32 milioni alla Regione Abruzzo, 16,5 milioni al Comune di Lanciano e 800 mila euro al Comune di Mozzagrogna quali quote di ristoro ambientale. Infine 37 milioni sono il ricavato per la Spa dei rifiuti.
“Certo anche il gestore privato guadagna – ha detto Ranieri – 100 milioni di euro, ma 90 sono assorbiti dai costi di gestione”.
“Agli imprenditori di Cerratina che si schierano contro l’ampliamento della discarica, vorrei dire che anche Ecolan è un’impresa – conclude il presidente – ma con interesse esclusivamente pubblico”.