La notizia
Il destino ha riunito nel giorno dell’addio Eliana Maiori Caratella e il suo assassino.
Si svolgeranno domani, nella chiesa di Sant’Alfonso a Francavilla al mare (Chieti) i funerali della 41enne uccisa dal suo compagno lunedì scorso, mentre era intenta a uscire di casa per recarsi al lavoro. Un colpo di pistola alla testa l’ha fermata per sempre, come ha chiarito l’autopsia eseguita a Fermo, in ambiente protetto, in quanto la donna era affetta dal Covid.
Nessuna autopsia invece per Giovanni Carbone, 39 anni, che si è tolto la vita ieri sera nel carcere di Lanciano, dove era detenuto dopo il femminicidio. Il suo gesto estremo è registrato, fotogramma dopo fotogramma, nel sistema di videosorveglianza della casa circondariale, con l’obiettivo della telecamera puntato addosso h24 all’interno della cella. La salma, dopo le formalità di rito, è stata composta nell’obitorio dell’ospedale “Renzetti”. Non è stata reclamata da nessuno, dicono dalla casa circondariale. Carbone non aveva familiari, sarà sepolto nel cimitero di via della Pace.
Il suicidio annunciato
Giovedì sera, alle 19:50, si è tolto i pantaloni e li ha utilizzati per impiccarsi alle sbarre della finestra. Tutto si è svolto in pochi minuti. L’unico agente in servizio, nelle due sezioni dell’istituto di pena e al controllo della “grande sorveglianza” cui era sottoposto Carbone, non ha avuto il tempo di realizzare quanto stava accadendo e precipitarsi fino alla cella per evitare la tragedia. Neppure il soccorso quasi immediato del medico, che poco prima aveva visitato un altro detenuto nella cella accanto, è servito a salvargli la vita. Assieme ai sanitari del 118, giunti sul posto con l’ambulanza, hanno solo potuto constatare il decesso dell’assassino di Eliana.
Il 39enne, detenuto a Villa Stanazzo, alla fine è riuscito nel suo intento, più volte dichiarato. Lo disse ai carabinieri confessando il delitto, lunedì mattina, a Miglianico. Lo ha ripetuto al suo avvocato difensore, Franca Zuccarini. “Mi ha detto sempre di volersi suicidare – dice il legale al Tgmax – a ogni colloquio e durante l’interrogatorio di convalida del fermo, in carcere. Ho provato a distoglierlo ma non sono riuscita”. Ieri sera la Zuccarini è stata avvisata intorno alle 21, quindi si è recata in carcere.
Il 29 dicembre sarebbe stato affidato l’incarico per la perizia sul telefonino della vittima, che Carbone avrebbe utilizzato per tendere una trappola al marito della compagna e uccidere anche lui. Ma quella mattina avrebbe avuto un ripensamento, per non lasciare anche senza il padre i due figli della coppia. Quindi andò a costituirsi.
Adesso, che cosa succederà sul fronte delle indagini? “Proseguiranno – risponde l’avvocato – la famiglia della signora Caratella ha diritto di conoscere la ricostruzione dei fatti”.