La cassa integrazione straordinaria è scaduta a dicembre 2023, da tre mesi quindi i lavoratori della Esplodenti Sabino, di Casalbordino (Chieti), sono senza stipendio.
Assemblea sindacale questa mattina negli uffici della fabbrica ancora chiusa e posta sotto sequestro dalla Procura di Vasto. Lo stabilimento produttivo è chiuso dallo scorso 13 settembre, quando ci fu l’esplosione che causò tre vittime. Una precedente tragedia, con altri tre morti, accadde a dicembre 2020.
Gli operai si arrabattano come possono, svolgendo lavori occasionali nelle campagne, provengono quasi tutti dai comuni limitrofi tra Pollutri e Scerni.
Ma non basta.
La proprietà ha avanzato al ministero delle Imprese l’accesso a una nuova cassa integrazione per riconversione e ristrutturazione aziendale, a far data dal 20 marzo, ma la pratica giace ancora sui tavoli.
“Stiamo messi proprio male”, commenta al Tgmax un rappresentante sindacale.
L’azienda si è detta disponibile a pagare la mensilità di gennaio con le proprie risorse, ma i conti sono ancora sotto sequestro della procura di Vasto.