E’ stato estratto dalle lamiere quando era già in fin di vita, l’ex ministro Altero Matteoli è morto in un incidente stradale in cui era rimasto coinvolto sulla via Aurelia all’altezza di Capalbio.
I medici hanno tentato di rianimarlo sul posto ma non c’è stato nulla da fare.
Il senatore Matteoli viaggiava da solo su una Bmw quando, in località Il Giardino a Capalbio, non lontano da Ansedonia (Grosseto), c’è stato lo scontro frontale con una Nissan con a bordo un uomo e una donna, rimasti entrambi feriti.
Il conducente della Nissan, 50 anni, è stato poi trasferito all’ospedale di Grosseto: le sue condizioni sarebbero gravi. La donna è stata portata con l’elisoccorso all’ospedale di Siena. Inutili i tentativi di rianimare il parlamentare. La strada è rimasta chiusa in entrambi i sensi, sul posto sono intervenuti i carabinieri, gli agenti della polizia stradale e il personale del 118.
Matteoli è morto proprio nel pericoloso tratto a due corsie dell’Aurelia, per il cui raddoppio l’ex ministro si era battuto per una vita: il suo progetto era quello di realizzare il completamento dell’autostrada Tirrenica, della quale da ministro aveva inaugurato il primo tratto tra Rosignano e Cecina (Livorno), dove era nato.
In passato l’ex ministro, originario di Cecina, aveva messo in guardia dai “pericolosissimi incroci a raso” nel tratto dell’antica strada consolare tra Grosseto a Civitavecchia, spingendo per la costruzione di una nuova infrastruttura più moderna. Faceva parte, fra l’altro, del Tavolo per la sicurezza stradale, in qualità di presidente della commissione Trasporti.
Il premier Gentiloni ha espresso il suo personale cordoglio e quello del governo ai familiari del senatore. Di Matteoli il premier ricorda la passione politica, la coerenza del suo percorso, il profondo senso delle istituzioni.
Dall’Abruzzo il cordoglio dell’on. Fabrizio Di Stefano, deputato di Forza Italia. “Resto sgomento nell’apprendere la notizia della morte di Altero. Mi tornano nella mente tanti momenti vissuti insieme; tante volte ci siamo ritrovati e molte volte, sempre per ragioni politiche, ci siamo divisi. Sì, la politica, la politica che era parte fondamentale della sua vita e che ci ha fatto conoscere; un uomo che ha dato molto alla politica e dalla politica stessa molto ha ricevuto. Perché quel mondo che è stato il nostro, e che nostro resterà, conserverà la memoria di quei momenti e di quelle battaglie in cui Altero ha avuto e avrà sempre un ruolo primario”.