Operazione dei carabinieri
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Ci sono volute poche settimane per i carabinieri della Compagnia di Lanciano (Chieti), coordinati dal ten.col. Vincenzo Orlando, che assieme ai militari di Foggia e Cerignola (Foggia) hanno arrestato i tre pugliesi ritenuti responsabili dell’assalto al bancomat Bper di Fara San Martino (Chieti).
La banda della marmotta agì nottetempo, il 9 ottobre scorso, con un boato fortissimo che svegliò il paese. Troppa polvere pirica nel marchingegno e i soldi, circa 32 mila euro, finirono per aria. I banditi furono così costretti a fuggire a mani vuote.
I dettagli dell’operazione congiunta, denominata “One day“, saranno resi noti in mattinata dal comandante Orlando.
Una organizzazione professionale
I militari hanno eseguito tre misure di custodia cautelare, uno in carcere e gli altri due ai domiciliari. L’arrestato è Carlo Grossi, 32 anni, di Stornara (Foggia), rimase ferito in modo serio nello scoppio della marmotta e in seguito venne lasciato dai complici, durante la fuga, davanti al Pronto soccorso dell’ospedale di Vasto, dove è stato sottoposto a intervento chirurgico. Gli altri due sono Girolamo Rondella, 35enne di Stornara, e Sabri Yermani, 29enne di Orta Nova, indagati, in concorso tra loro, di fabbricazione e detenzione di materiale esplosivo e furto aggravato continuato.
Le motivazioni dell’arresto
Il gip ha ritenuto che fosse necessario fronteggiare con gli arresti una “grave e attuale pericolosità sociale dei soggetti”, riferisce il comandante Orlando, sottolineando che gli stessi “potrebbero anche ricostituire il gruppo armato, sicuramente insìto in una organizzazione professionale di mezzi finalizzata a raggiungere obiettivi remunerativi al costo di ingentissimi danni collaterali”.
Fondamentale nell’individuazione dei banditi è stato il video registrato subito dopo il fallito assalto al bancomat Bper di Fara San Martino da un residente, che lo ha consegnato ai militari.
Una banda articolata, con più elementi, che di volta in volta, come dimostrato anche negli anni scorsi, si organizza in piccoli gruppi per assaltare gli sportelli bancomat del territorio provinciale di Chieti. Dalle indagini emergono, inoltre, “le allarmanti modalità della condotta che devono essere state necessariamente progettate da tutti i concorrenti, stante la cura dei dettagli” dalla scelta dell’obiettivo, all’orario notturno, al furto dell’auto sul posto, e poi la preparazione e il piazzamento dell’esplosivo, quindi la fuga e il cambio dell’automobile.
Al termine delle operazioni, Grossi è stato rinchiuso nel carcere di Foggia, mentre Rondella e Yermani sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.
Verifiche ed approfondimenti sono in corso da parte dei carabinieri di Lanciano e del Comando provinciale di Chieti al fine di individuare possibili collegamenti con altri colpi effettuati recentemente nella provincia chietina.