Diecimilacentrotrentadue Euro e 44 centesimi (10.132,44): a tanto ammonta l’indennizzo che il Comune di Fossacesia (Chieti) ha richiesto alla società Supporter Hotel per “occupazione abusiva di area demaniale marittima”.
E’ quanto rileva il verbale della Guardia Costiera di Ortona, a seguito del sopralluogo effettuato lo scorso 12 gennaio sull’area, posta tra la Via Verde e la SS16 Adriatica, per la quale fu rilasciata la concessione demaniale marittima, “stagionale e temporanea senza diritto di insistenza”, il 26 giugno scorso.
I rilievi dei militari segnalano, in particolare: l’installazione di una struttura ad uso bar, 2 bagni, 2 ripostigli, la realizzazione di un’area pavimentata a servizio del bar e di una piattaforma in legno tipo solarium; e ancora l’installazione di 3 docce e l’occupazione di una porzione di area demaniale marittima non ricompresa nella concessione, con l’ammassamento di lettini da spiaggia, sedie e sostegni per ombrelloni.
Nella determina dirigenziale, il Comune di Fossacesia intima “il ripristino dello stato dei luoghi mediante la rimozione di manufatti installati”. Inoltre, il dirigente comunale evidenzia che “alla luce di quanto accertato, è emerso che la superficie demaniale marittima occupata dai manufatti è risultata priva del titolo di godimento dell’area, per cui è stato determinato” l’indennizzo.
La replica della titolare
La replica della società è affidata ad un comunicato stampa, firmato dall’amministratore delegato del Supporter Hotel, Simona Fattore.
“Le attrezzature giacenti sul demanio, oggetto di polemica, – si legge – sono in attesa delle necessarie pratiche amministrative. Nel caso di specie ci troviamo di fronte all’assenza di un documento, ovvero il permesso per la posa di una struttura rimovibile in legno, carenza questa certamente a noi imputabile ma commessa esclusivamente per errore e non certo per intenzione”, sottolinea la Fattore.
“Nulla pertanto imputabile alla giacenza del materiale ad oggi permanente – conclude l’amministratore – in attesa delle necessarie autorizzazioni da parte delle istituzioni competenti”.
Il comunicato stampa integrale
“Siamo soggetti da anni ad attacchi continui che vogliono minare l’immagine di un marchio aziendale e di persone che lavorano con impegno, dedizione e che hanno dimostrato aver cambiato l’immagine di un territorio. Oggi ancor di più e chissà perché!
La prassi comune che viene utilizzata al tal fine è ormai divenuta quella di denunciare utilizzando sia canali social che esposti formali. Tornare alle vecchie abitudini, ossia richiedere ai diretti interessati informazioni, appare troppo discreto oppure toglierebbe visibilità a chi la cerca a discapito di altri? La tecnica utilizzata è sempre la stessa: colpire e danneggiare, non per tutelare l’ambiente come vogliono far credere, ma per denigrare l’operato di aziende, persone ed istituzioni che lavorano per una intera collettività. Le attrezzature giacenti sul demanio, oggetto di polemica, sono in attesa delle necessarie pratiche amministrative. In particolare il settore turistico ricreativo della Costa dei Trabocchi è soggetta a numerose normative alle quali le attività sono assoggettate, ciò comporta l’interfacciamento con diversi enti ai quali far riferimento. Sicuramente, “chi fa sbaglia” e noi non siamo esenti da questo detto, pertanto nel caso in cui ce ne fosse la necessità gestiamo le procedure assumendone sempre la più completa responsabilità. Nel caso di specie ci troviamo di fronte all’assenza di un documento, ovvero il permesso per la posa di una struttura rimovibile in legno, carenza questa certamente a noi imputabile ma commessa esclusivamente per errore e non certo per intenzione. Nulla pertanto imputabile alla giacenza del materiale ad oggi permanente, in attesa delle necessarie autorizzazioni da parte delle istituzioni competenti. Auspico che l’attenzione che noi costantemente riceviamo sia parimenti dedicata a alle molteplici attività insistenti sul medesimo territorio al fine di preservare lo stesso. Parallelamente le testate giornalistiche dovrebbero riservare la medesima attenzione ad altre realtà meno note al pubblico. L’informazione quale diritto sancito dalla Costituzione è fondamentale e deve essere corretta, le polemiche per essere tali devono essere costruttive, non distruttive. Per tale ragione abbiamo ritenuto necessario querelare chi ha generato tale polemica, al fine di tutelare l’immagine aziendale e personale. Non vorrei che tali polemiche ambientali abbiano al contrario, in questo periodo elettorale, il vero obiettivo di screditare politicamente chi ha fatto tanto e per tutti, rilanciando il turismo sulla costa
chietina”.