Eseguita l’autopsia
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E’ stato un colpo di proiettile “a palla unica” che gli si è conficcato nel cuore a uccidere Antonino De Gregorio, 72 anni, di Gessopalena (Chieti).
A stabilirlo è stata l’autopsia, eseguita oggi a Chieti dall’anatomopatologo della Asl Domenico Angelucci.
L’incidente di caccia, avvenuto domenica scorsa all’ora di pranzo, sarebbe stato provocato da un colpo sparato da un cacciatore, che aveva preso di mira un cinghiale nella boscaglia di Gessopalena.
Ma il proiettile, schivato dall’ungulato, sarebbe stato deviato, probabilmente da un albero o dallo stesso animale. Ed è questo un altro quesito a cui dovrà rispondere l’esame autoptico, nei prossimi 90 giorni.
L’anatomopatologo dovrà anche accertare la distanza dalla quale è stato esploso il colpo mortale del fucile calibro 12, sequestrato dai carabinieri dopo il tragico episodio a C.D.L., cacciatore 48enne di Roccascalegna.
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L’uomo stava svolgendo una battuta di caccia al cinghiale assieme alla sua squadra, composta complessivamente da 8 cacciatori. De Gregorio, invece, non faceva parte della braccata, riferisce il comandante compagnia carabinieri di Lanciano Vincenzo Orlando che ha svolto le indagini, “è stata la prima cosa che ho escluso”, dice il maggiore al Tgmax.
![Vincenzo Orlando](https://www.tgmax.it/wp-content/uploads/2020/11/IMG-20201102-WA0022-01-1024x576.jpeg)
Il 72enne è stato raggiunto dal proiettile mentre si trovava a circa 140 metri di distanza sulla strada provinciale che attraversa i boschi del paese. Era nei pressi della casa paterna e imbracciava un fucile, ma pare non avesse più la licenza di caccia.