Assalto alla Via Verde.
Non parliamo di turisti, ma di imprenditori del settore turismo che forse non rispettano le regole. Nuovi abusi edilizi sono stati scoperti lungo la pista ciclopedonale della Costa dei Trabocchi, in questi ultimi giorni.
Lo scorso anno il Tgmax seguì diversi casi di abusivismi scoperti dai carabinieri Forestale di Lanciano, coordinati dalla procura di Lanciano.
A pochi mesi da quell’inchiesta, sono ripresi i controlli, che hanno rivelato nuovi abusivismi edili e non solo.
In questa puntata de “Il Punto” torniamo a parlare di abusivismi sulla Costa dei trabocchi con il presidente di Nuovo Senso Civico, Alessandro Lanci.
Guarda il video de Il Punto “Assalto alla via verde, abusivismi e controlli”, puntata del 27 gennaio 2024.

Il comunicato stampa di Nuovo Senso Civico
I Carabinieri Forestali di Lanciano, supportati dall’ARTA, hanno nuovamente eseguito verifiche su diverse strutture presenti sulla Costa dei Trabocchi, uno dei tratti più belli e scenografici dell’Adriatico.
Ormai troppi gli interventi che le autorità di controllo, tra le quali anche la Capitaneria di Porto di Ortona, sono chiamate a svolgere in quell’area. Interventi molto spesso frutto della segnalazione di attenti cittadini e persino turisti.
Una situazione che deve preoccupare e che impone persino di domandarsi: per quale ragione i Comuni, attraverso i propri uffici tecnici ed il corpo dei vigili urbani, non svolgono quell’attività di verifica preventiva e controllo sul territorio? Perché devono occuparsene Carabinieri Forestali, Capitaneria di Porto ed ARTA?

Perché, ad esempio, gli uffici comunali non verificano direttamente la rimozione, al termine della stagione, delle opere funzionali all’esercizio delle attività? Perché non verificano periodicamente il rispetto delle occupazioni delle aree autorizzate?
Eppure non si tratta di un numero enorme di strutture da controllare per ogni Comune.
Con la Via Verde abbiamo una grande occasione, ma lo sviluppo del territorio deve essere rispettoso e deve tutelare il patrimonio naturalistico che costituisce una risorsa unica. Non possiamo perdere questa opportunità. Ed i primi a non poter perdere questa occasione sono proprio gli imprenditori.

Le istituzioni tutte: Comuni, Provincia di Chieti, Regione Abruzzo ed operatori economici sono chiamati a contribuire in maniera decisiva alla diffusione di una cultura di tutela e di rispetto delle risorse naturali.
La protezione del paesaggio e delle bellezze naturalistiche non può impegnare i soli cittadini, che con grande passione e determinazione hanno difeso questo territorio dalla petrolizzazione e che hanno il diritto sacrosanto di goderne.
Anche quei soggetti che guardano alla crescita turistica dell’area e che per primi ne raccolgono i benefici devono preservare bellezza ed unicità.
Quale futuro turistico potrà avere la Costa dei Trabocchi, già oggetto di grandi appetiti speculativi che vorrebbero realizzare progetti faraonici, se non saremo in grado di salvaguardarne proprio gli elementi che la rendono straordinariamente unica?

Se accettiamo colate di cemento, se accettiamo che ogni spazio venga occupato da opere, se tutto ciò che è naturale verrà stravolto, cosa ne sarà del futuro?
Eppure non smettiamo di credere che sia possibile una crescita sostenibile che coniughi tutela e sviluppo.
Per questo è urgente promuovere un percorso virtuoso che sposi tutela del patrimonio naturalistico, paesaggistico e sviluppo produttivo; e si smetta di accusare chi svolge i controlli, adempiendo al proprio dovere, invece di contrastare chi infrange le regole.
Diversamente avremo scritto solo una fugace e brutta pagina del Paese dell’Ormai e forse l’ennesimo “sacco” d’Italia.