L’intervista
“Battaglie durate 50 anni, per un 20 per cento vinte e per un 80 per cento sconfitte. Ma sconfitte gloriose, perché hanno avuto la funzione di sollecitare il torpore di una città piuttosto refrattaria alla conservazione del suo patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale, non soltanto di Lanciano ma del suo territorio”.
Emiliano Giancristofaro, co-fondatore nel 1966 di Italia Nostra in Abruzzo, ripercorre nell’intervista del maggio 2016 i primi cinquanta anni di storia dell’associazione di cui è stato a lungo presidente. “A mano a mano si è attivata in battaglie contro uomini malvagi che pensavano alla speculazione e al denaro, ignorando che il bene di un territorio è il suo patrimonio culturale, la sua storia”.
La prima grande battaglia, proprio nel 1966, per salvare l’abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia (Chieti): la lottizzazione era la grande minaccia che incombeva sul promontorio.
Numerosi articoli di giornale e poi l’intervento della sede nazionale di Italia Nostra, con nomi illustri a sostegno dell’iniziativa di salvaguardia, da Antonio Cederna a Elena Croce e Beniamino Rosati, fino al sen. Nicola Tommaso Pace, il quale si fece promotore di una interrogazione in Senato per fermare la speculazione edilizia imminente.
E poi l’insurrezione della popolazione contro la nascita della Sangro – Chimica in Val di Sangro, era il 15 settembre 1974. Non fu una domenica qualunque: pescatori, agricoltori, studenti, residenti, tutti in corteo per fermare l’industria produttrice di inquinamento, “Fumo al popolo, oro ai petrolieri”. Italia Nostra ebbe il merito di sollevare le coscienze, leader della protesta fu il dott. Beniamino Rosati, medico e amico di Benedetto Croce.
Il Punto “Cinquant’anni di Italia Nostra”, a cura di Enrico Giancristofaro e Tommaso D’Alonzo, racconta molto altro ancora. Oltre alle battaglie in favore dell’ambiente, il prof. Giancristofaro si occupò anche di salvare dalla speculazione edilizia Villa Marciani di Lanciano, “le ruspe erano già entrate”, che poi divenne sede della biblioteca comunale “Raffaele Liberatore”.
E ancora la battaglia sindacale delle tabacchine di Lanciano, che rivendicavano un giusto salario; e poi il “corridoio verde” del reliquato ferroviario sulla costa dei trabocchi, precursore della pista ciclopedonale della “Via verde”.
Una produzione Telemax, maggio 2016.