Una speranza per il futuro
Il sogno di trattenere la produzione Faist a Lanciano (Chieti) è ormai svanito, ma da questa amara vertenza potrebbe nascere una legge regionale a tutela dei lavoratori e del territorio, “perché non accada mai più”.
È la proposta lanciata davanti ai cancelli della fabbrica dei sensori per automotive, ormai svuotata delle linee produttive, dai 16 dipendenti per i quali è scattato il licenziamento collettivo.
A parlarne è Manuela Ricci, responsabile dello stabilimento e Rsa Fim Cisl. “La nostra è stata una battaglia con il cuore”, dice Ricci, “tappezzando con trecento striscioni e cuori le fabbriche della Val di Sangro”.
E tanta è stata la solidarietà ricevuta, anche dai colleghi umbri che adesso svolgeranno il lavoro delocalizzato da Cerratina nel Perugino.