“Abbiamo scritto una pagina di storia, abbiamo abbattuto un altro muro”: sono le 2 passate quando Marco Marsilio arriva al comitato elettorale di via Parini, a Pescara, che nelle ultime ore si era raddoppiato per accogliere tutte le troupe tv e i giornalisti accreditati (circa 110), locali, nazionali e qualcuno d’oltralpe.
È la prima volta, dopo quasi trent’anni, che un presidente della Regione Abruzzo viene confermato per il secondo mandato.
L’Abruzzo, “la mia missione”
“Esprimo il mio profondo ringraziamento al popolo abruzzese per l’immenso privilegio che mi concede. Questa è la missione della mia vita: restituire alla terra dei miei padri la forza e la dignità che merita”.
Poi non è mancato il riferimento alle dichiarazioni del giornalista Marco Travaglio, che sabato sera su una emittente nazionale si è reso protagonista di “un comizio condito di calunnie”, dice il presidente, nei confronti di Marsilio e della sua famiglia. “Ha vinto la verità contro la menzogna e la calunnia, sparse a piene mani”, commenta a scrutinio in corso, “Hanno vinto i fatti e il principio di realtà contro le narrazioni fumose e le chiacchiere vuote. Il popolo abruzzese vuole guardare al futuro e ha dimostrato di non avere nostalgia per un triste passato”.
Quale campo largo?
Marsilio non risparmia critiche all’indirizzo della coalizione del cosiddetto “campo largo”, che ha sostenuto Luciano D’Amico candidato presidente.
“Il campo largo – commenta ora Marsilio – non sarà il futuro dell’Abruzzo e non sarà neanche il futuro dell’Italia”.
Il prossimo appuntamento con le urne è a giugno per il voto europeo.
Cala l’affluenza
Affluenza bassa, che si ferma al 52,19 per cento, in questa tornata elettorale delle regionali in Abruzzo.
Nel 2019 era andato a votare il 53,11 per cento degli abruzzesi.
Il voto di lista
Primo partito Fratelli d’Italia, secondo Partito Democratico, terzo Forza Italia, segue la Lega, poi M5s e via via le varie liste delle due coalizioni.
A colpire maggiormente è il crollo verticale dei grillini, che si fermano al 7 per cento delle preferenze. Mentre Forza Italia cresce fino a superare quota 14 per cento. La Lega non raggiunge il 9 per cento, e rischia di non eleggere consiglieri regionali in tutte e quattro le circoscrizioni provinciali, forse riuscirà a conquistare soltanto due seggi.
Il partito del presidente Marsilio delude di qualche punto, rispetto al trend nazionale del 27 per cento pieno, verosimilmente a causa della lista “Marsilio presidente” che avrebbe catalizzato circa il 5 per cento delle preferenze.
Dati ancora parziali alle 4 del mattino, con 1.030 sezioni scrutinate su 1.634.
I dati definitivi
A scrutinio completato di 1634 sezioni su 1634, Marco Marsilio è stato confermato presidente con 327.660 voti, pari al 53,50 per cento delle preferenze.
Luciano D’Amico si ferma al 46,50 per cento, con 284.748 voti.