La notizia
L’istituto comprensivo Mario Bosco di Lanciano (Chieti) celebra gli 80 anni della rivolta lancianese con una serie di iniziative che vedono gli alunni protagonisti.
Tra queste c’è anche l’intitolazione di 27 locali della scuola di viale Marconi, tra aule, androne, teatro, uffici.
Ogni partigiano, ogni vittima civile del 5 e 6 ottobre 1943 saranno ricordati ogni giorno di scuola. Da Achille Cuonzo a Trentino La Barba, da Vincenzo Bianco a Guido Rosato, c’è anche una targa in memoria di Mons. Pietro Tesauri. A scoprirla è stato l’arcivescovo di Lanciano-Ortona, Emidio Cipollone, che nel suo intervento ne ha ricordato la figura.
Su ogni targa dedicata a un partigiano, è stampato un QRcode da cui è possibile approfondire la conoscenza del martire al quale l’aula è dedicata.
A scoprire le targhe sono intervenuti molti familiari e discendenti , come Franca Esposito, nipote di Guido Rosato. “Faceva il barbiere e tagliava i capelli agli ufficiali tedeschi”, ma non è stato risparmiato. “Gli spararono all’inguine – ricorda oggi la donna, che all’epoca aveva 13 anni – Una zia andò con un carretto a prendere il suo corpo e lo portò al cimitero”.
“Ci teniamo tanto a custodire la memoria e soprattutto in una scuola che porta il nome Eroi Ottobrini vogliamo che le future generazioni conoscano meglio chi è morto per la libertà”, ha dichiarato la dirigente Mirella Spinelli.
La giornata si è conclusa con il convegno sul tema “I ragazzi della Resistenza ieri e oggi”.