Dal Molise
In trasferta dal Molise venivano a fare la spesa a Lanciano (Chieti), ai danni di ignare casalinghe vittime di borseggio nel supermercato.
Una donna e un uomo, Marilena Di Berardino, 55 anni, e Cristian Basciani, 28, madre e figlio, sono stati arrestati, un terzo componente della banda, N.R., convivente di lei, è tuttora ricercato dai carabinieri della Compagnia di Lanciano.
La tecnica, ormai collaudata, era sempre la stessa: individuavano la vittima all’interno del supermercato e mentre questa era intenta a prelevare dei prodotti sugli scaffali, il borseggiatore di turno si avvicinava al carrello approfittando della disattenzione della donna e si impossessava del portafogli lasciato nella borsa momentaneamente incustodita.
Poi la fuga a bordo dell’auto, guidata dal palo rimasto all’esterno, e la banda si recava in altri esercizi pubblici per utilizzare le carte di credito rubate, prima che potessero essere bloccate dalle vittime.
Almeno quattro i casi contestati al trio criminale, composto da due uomini e una donna, che hanno fruttato un illecito guadagno di oltre 3.000 euro; alle denunce raccolte dai Carabinieri della Stazione di Lanciano lo scorso mese di settembre, sono seguite le indagini che hanno permesso ai militari di ricostruire la completa dinamica dei fatti e la successiva completa identificazione dei soggetti coinvolti, tutti indagati in concorso per furto aggravato ed indebito utilizzo di carte di credito.

“I militari della Stazione e del Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno visionato sia le telecamere a circuito chiuso dei supermercati interessati, documentando quindi tutte le fasi dei vari furti perpetrati, nonché le riprese di altre videocamere installate nei punti strategici della città e presso le altre attività commerciali ove i tre si erano recati per utilizzare le carte di credito”, riferisce il te.col. Vincenzo Orlando, comandante della Compagnia.
La visione delle immagini ha permesso di risalire a tipo e targa del veicolo utilizzato dai borseggiatori per allontanarsi e alle identificazione dei tre soggetti, anche grazie alla collaborazione dei colleghi della Compagnia di Larino (CB), competente per territorio di residenza.
“Una volta identificati gli autori, il Procuratore della Repubblica di Lanciano, che ha coordinato le indagini, ha avanzato richiesta di adozione di una misura cautelare nei confronti dei tre indagati ritenendo il concreto ed attuale pericolo di reiterazione di reato. Il gip Canosa, in piena condivisione delle attività investigative svolte dai Carabinieri, ha emesso un’ordinanza di applicazione di misura cautelare agli arresti domiciliari per tutti e tre gli indagati, ritenendo la sussistenza di un elevato pericolo di recidiva criminosa desumibile sia dalla gravità dei fatti, sia dalla loro reiterazione in breve arco temporale in luoghi distanti dalla loro abitazione, così da far presumere che gli stessi siano abitualmente dediti al compimento di attività delittuose su tutto il territorio nazionale”, spiega il ten. col. Orlando.
Nelle prime ore di questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Lanciano, collaborati dai colleghi della Compagnia di Larino (CB) competenti sul luogo di residenza degli indagati, hanno dato esecuzione al provvedimento restrittivo a carico di D.B.M. 55enne e B.C. 28enne, sottoponendogli agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni in attesa dell’interrogatorio di garanzia, mentre R.N. 56enne non è stato ancora rintracciato. Sono in corso verifiche da parte dei Carabinieri della Compagnia di Lanciano, finalizzate a stabilire il coinvolgimento degli arrestati in altri colpi, effettuati con lo stesso “modus operandi” in altre località della costa adriatica.
“Si rimarca, ancora una volta, quanto sia fondamentale mantenere in efficienza gli impianti di videosorveglianza che, oltre a costituire un forte deterrente per i malintenzionati, spesso forniscono un importantissimo aiuto alle forze dell’ordine impegnate sul territorio nella prevenzione e repressione di ogni specie di reati”, conclude il comandante Orlando.