A quasi due anni dalla demolizione della Villa De Angelis, avvenuta a Lanciano (Chieti) nel luglio 2022, torniamo ad occuparci della vicenda che fece notizia, in città, con una lettera dell’architetto Pierluigi Vinciguerra, giunta in redazione e di seguito riportata.
Ancora una volta si infieriva sulla memoria storico-architettonica di pregio della città, cancellando con un colpo di spugna un esempio di pregevole liberty di inizio secolo XX.
“La protesta del presidente di Italia Nostra, architetto Pierluigi Vinciguerra, non tardava ad arrivare, con toni accesi e accusatori nei confronti dell’impresa edile appaltatrice dei lavori di demolizione della villa, e dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Lanciano, nella persona del dirigente ing. Andrea De Simone che autorizzava l’opera. Una presa di posizione, sfociata in interviste e articoli sulla stampa locale che facevano intendere come vi fosse stata una gestione irresponsabile e superficiale della vicenda, con accuse di scarsa professionalità rivolte al Dirigente comunale”.
Alla luce delle successive indagini amministrative, i fatti hanno dato ragione al Dirigente De Simone, al suo corretto operato, ma anche al suo indiscutibile spessore professionale ed integrità morale.
“Infatti, l’immobile non risultava essere sottoposto a vincolo da parte della Soprintendenza regionale, né ricadere in area segnalata dal piano regolatore, benché provvisto di un pregevole giardino di proprietà comunale”, di legge nella nota.
“Alla luce dei fatti, l’operato del Dirigente De Simone risultava congruo e impeccabile dal punto di vista normativo e procedurale. Vinciguerra, dal canto suo, si scusava per le affermazioni fuorvianti e diffamatorie nei confronti del Dirigente, viziate esclusivamente dalla passione per la battaglia di tutela dell’immobile, e al tempo stesso riconosceva l’assenza di qualsivoglia condizionamento nell’operato del De Simone, Dirigente peraltro apprezzato e che vanta, oltre all’esperienza, un robusto curriculum internazionale di alta qualificazione soprattutto nel public management”.
“Dunque, nessun vizio di forma o manipolazione amministrativa da imputare al Dirigente comunale, ma resta l’amaro in bocca per la perdita di un’altra testimonianza storico-architettonica lancianese che riporta alla memoria quanto fatto dal compianto prof. Emiliano Giancristofaro per il salvataggio di importanti ville liberty cittadine”, conclude la nota.